La sonata a Kreutzer – Lev Tolstoj -
recensione a cura di Francesca Simoncelli
La sonata a Kreutzer è un libro ambientato nella Russia di
fine 800 e si sviluppa durante un lungo viaggio in treno, nel quale un uomo
racconta ad uno sconosciuto appena incontrato un oscuro segreto: ha a$$assinat0
sua moglie.
L’ uomo, inizialmente schivo, rimane in disparte nel vagone
del treno, ma, dopo un po’, prende coraggio e si sfoga con il forestiero con
cui condivide la carrozza.
Così inizia il racconto della sua vita: l’incontro con la
moglie, il matrimonio, la vita coniugale; poi l’entrata in scena di un
musicista: un violinista che invade la loro vita familiare e che lui sospetta
sia l’amante di sua moglie.
Ed è proprio sulle note de “La sonata a Kreutzer” di
Beethoven che si insinua in lui il dubbio che lo porterà alle sue efferate,
folli azioni.
Solo in seguito si accorgerà di aver preso un abbaglio,
dettato dalla gelosia.
Tolstoj in questo libro scava nel profondo dell’animo umano,
mostrando le fragilità di un uomo che si rende conto dell’assurdità dei suoi
pensieri: il rancore nei confronti della moglie, la bellezza di lei intesa come
un’offesa contro di lui, l’infondata gelosia; tramite la sua voce conosceremo
le oscure motivazioni di un atto così disumano.
Perché racconta ad uno sconosciuto la sua storia? Cerca
compassione? O vuole tentare di giustificare le sue azioni?
Lontano dalla parità tra uomo e donna, nella società di quel
tempo, un marito poteva tranquillamente avere un’amante, mentre una donna
fedifraga doveva essere punita.
Il tema del romanzo è purtroppo molto attuale: più che
scritto nella Russia ottocentesca, sembra un fatto di cronaca odierno; questo
ci fa capire quanto poco si sia evoluta la condizione della donna negli anni,
quanto troppi mariti si sentano in diritto di ritenere la propria moglie una
loro proprietà.
Pur amando i classici, per lungo tempo ho guardato i romanzi
degli autori russi con diffidenza: forse li ritenevo troppo
impegnativi.
Poi mi sono imbattuta in questo libro, sicuramente non il
più famoso di Tolstoj, ma che mi ha incuriosito ed ho deciso di iniziarne la
lettura.
Fin dalle prime pagine mi ha catturato talmente tanto da
terminarlo in pochi giorni.
E mi sono dovuta ricredere: " La suonata a
Kreutzer" è coinvolgente, scorrevole e ben scritto; con magistrale
arguzia, Tolstoj analizza tematiche profonde, riuscendo a tenere sempre alta
l'attenzione del lettore.
“SU DI ME QUEL PEZZO (LA SONATA A KREUTZER) FU TERRIBILE: FU
COME SE MI SI SCOPRISSERO SENTIMENTI NUOVI”
anno di pubblicazione: 1891
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