Il killer dell’apocalisse – Fabrizio Carcano –
recensione a cura di Elisa Caccavale
Ogni volta in cui viene annunciata
la pubblicazione di un nuovo romanzo di Fabrizio Carcano, mi metto in attesa di
poterlo leggere: ormai i personaggi dei commissari Bruno Ardigò e Vittorio
Maspero sono per me familiari e consueti e, fino ad ora, ho sempre apprezzato
le vicende e le trame che il loro autore sviluppa, cucendole alla perfezione su
di loro.
In questo terzo romanzo dedicato a
Vittorio Maspero, il “commissario dagli occhi di ghiaccio” deve fare i conti
con un killer che uccide lasciando stralci di brani tratti dal libro
dell’Apocalisse; il commissario dovrà scavare nel passato per scoprire chi si
celi dietro questo killer misterioso, scoperchiando profondi abissi di dolore.
Come di consueto nei romanzi di Fabrizio Carcano la vicenda da cui prende
titolo il libro si intreccia ad altri filoni narrativi che, pur non
collegandosi direttamente alla vicenda principale, si armonizzano con essa in
modo equilibrato, come in una coreografia.
Personalmente ritengo che uno dei
pregi principali dei romanzi di Carcano siano proprio le molteplici suggestioni
che riesce a suscitare e gli interessi che riesce a muovere: in ogni libro
imparo qualcosa di nuovo su Milano (e dintorni), sulla città, sull’arte, sulla
storia; le vicende della storia contemporanea degli anni di piombo ( nei
romanzi in cui il protagonista è Vittorio Maspero) sono narrate in modo preciso
e rendono perfettamente lo spirito del tempo, nonostante siano romanzate (e non
mancano comunque interessanti riferimenti ad eventi e personaggi storici
reali).
Per gli appassionati
dell’argomento, non manca nemmeno in questo romanzo il tema esoterico, pur se
meno spiccato rispetto ad altri testi: anche su questo aspetto, al netto
dell’ampia (giusta e inevitabile) parte fantasiosa, si possono conoscere molti
aspetti interessanti anche della storia della Chiesa (ad esempio: voi sapete
chi sono i Sacconi rossi? Potrete scoprirlo in un altro romanzo di Fabrizio
Carcano …)
Lo stile è quello che ben conosce chi legge i romanzi di questo autore: secco, schietto, talvolta brutale come i temi che tratta. I personaggi di Carcano si muovono nelle periferie più degradate, nell’umanità più disperata, nei giorni più cupi e l’autore racconta questa vita e queste vite con uno stile tagliente, graffiante. Trovo in Fabrizio Carcano una delle voci più lucide quando si tratta di osservare la realtà, la società e la politica: riesce a mettere di fronte alle proprie ipocrisie e a i propri limiti tutte le classi sociali, tutte le parti politiche eppure per ognuna di loro riesce, contemporaneamente, a trasmettere condanna e perdono. Sicuramente sono libri cupi, che non lasciano molto spazio alla speranza, ma forse proprio per questo necessari, in un mondo di fazioni e schieramenti a priori e a prescindere.
genere: thriller
anno di pubblicazione: 2023
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