Deserto d'asfalto - S. A. Colby -
recensione a cura di Edoardo Todaro
Il mondo della critica, e gli autori noir, dibattano, da
tempo, su quanto il noir possa descrivere la realtà sociale e quindi
definirsi “ romanzo sociale “. Dire questo vuol dire S.A.Cosby, buttafuori,
operaio, giardiniere, montatore di palchi, addetto alle pompe funebri e per
concludere, scrittore appunto. Cosby
arrivato alle cronache con “ Il sangue dei peccatori “ va conosciuto, con il
suo primo uscito in Italia nel 2021: “ Deserto d’asfalto “. Cosby, appunto, si
schiera tra coloro che ritengono il noir un modo intelligente ed utile per
introdurre la conoscenza e l’approfondimento di questioni sociali. Ultimamente
il noir ha visto autori cimentarsi su vari aspetti che hanno dato vita a filoni
di scrittura: dal legal thriller al thriller psicologico, al noir ambientalista
o econoir …, ma su tutti c’è qualcosa che è in prima fila: i soldi, perché alla
fine è sempre una questione di soldi. Come non ricordare Ricardo Piglia con il
suo “ Soldi bruciati “ oppure “ La rapina in banca “ di Klaus Schonberger. Ecco
quindi Cosby e “ Deserto d’asfalto “, tra l’altro consigliato sia da Stephen
King che da Dennis Lehane. I soldi:
uscire dalla povertà a costo di essere un pezzente. Ma oltre ai soldi, ecco
l’attinenza con il sociale: cos’è il carcere in una società dove vige la
discriminazione, e quando esci e tenti di rifarti una vita, sei obbligato a
rapportarti con una realtà fatta di soprusi. “ NON FERMARTI RIBELLE “.
Sarebbero sufficienti queste 3 parole per capire dove Cosby in “ Deserto
d’asfalto “ andrà a parare. Il bisogno
di denaro, il passato da criminale che è dietro l’angolo e che alla prima
occasione torna a farsi vivo. Le scelte della vita, per sbarcare il lunario, ti
portano verso ciò che sai fare: le corse d’auto e le scommesse collaterali ad
esse. L’officina con l’affitto da pagare; da pagare la casa di cura dove è
ricoverata la madre di uno dei due protagonisti; la periferia con gli edifici vuoti, le costruzioni deserte e
dove i ragazzi che non si possono
certamente permettere il lusso della scelta; il primo colpo a 17 anni e
prepararsi al colpo è come prepararsi ad un evento particolare, come indossare
un cappotto: ti deve star bene ed è più che una bella sensazione, è la sola
cosa giusta. Sopravvivere in periferia è
anche vivere a tu per tu con i sogni, con ciò che è e ciò che dovrebbe essere e
che immancabilmente non coincidono mai, e dove è necessario fare i conti con il
convivere con la propensione alla risoluzione dei conflitti in modo violento;
essere un fuorilegge e giocare a fare il brav uomo. Questa è la vita, ma una vita che è una lotta
destinata ad essere persa perché la partita è truccata ed i punti non hanno
importanza. Una periferia caratterizzata da mogli che sono diventate vedove; da
madri che aspettano, anzi sperano, che i figli tornino a casa; da figli senza padri. Quanto descritto in
questo thriller è anche, e soprattutto, la storia di due complici: uno
inaffidabile ed uno svitato.
genere: thriller
anno di pubblicazione: 2021
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