giovedì 18 luglio 2024

LE RIVE DELLA COLLERA

 




 LE  RIVE  DELLA  COLLERA - Caroline Laurent -

ewcensione a cura di Edoardo Todaro


Ecco un saggio storico che dobbiamo assolutamente leggere. Un romanzo sulla volontà di sopravvivere. Una vicenda che non solo riguarda l’impero britannico, ma di sicuro tutte le lotte anticoloniali che si sono succedute in questi anni. Le isole Chagos, l’indipendenza delle Mauritius, e l’isola di Diego Garcia, che come un qualsiasi oggetto viene data in affitto dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti. Il futuro per Diego Garcia? Una grande base militare e per far questo gli abitanti saranno cacciati dalla propria terra. Un dramma storico poco conosciuto riportato alle cronache da 337 pagine. Un romanzo che mette in evidenza  la lotta tenace e determinata di chi come Marie si oppone con tutta se stessa  all’esodo obbligato, alla deportazione,  e che si affida alla giustizia, sorella cattiva, della speranza ed al coraggio. Coraggio che è l’unica arma in mano a chi non ha altra scelta e che può mettere in discussione l’impero coloniale britannico. La decolonizzazione è un vento che soffia inarrestabile dall’India alla Nigeria, al Kenia. Il referendum, del 1967,  sancisce l’indipendenza nonostante le minacciate ripercussioni economiche. Ma , c’è un ma che condiziona il futuro di Diego Garcia: gli inglesi non tengono conto del risultato e le Chagos restano alla Gran Bretagna che raggiunge un accordo segreto con gli Stati Uniti lasciando Diego Garcia in locazione agli americani per 50 anni, con altri probabili 20. Gli abitanti che si oppongono a questa sorte, si trovano di fronte condizioni impossibili: 1) partenze volontarie ma senza che sia esplicitato un possibile ritorno; 2) viveri e merci vengono bloccati per far sì che  i “ riottosi “ se ne vadano; 3) nel caso il blocco non ottenga gli obiettivi previsti, gli occupanti faranno ricorso all’uso della forza. Marie non accetta di essere sradicata dalla propria terra. Essere nati a Diego Garcia, morire a Diego Garcia: non può essere messo in discussione. Gli occupanti per ricondurre alla ragione i nativi, mettono in campo l’uso della fame. La fame diviene un’arma a tutti gli effetti per piegare la resistenza di chi non accetta di andarsene. Una vera e propria politica  della fame portata avanti contro i locali. Oltre a questo, assistiamo ad un qualcosa di estrema attualità ( vedi il genocidio in corso in Palestina ): abitazioni rase al suolo, magazzini distrutti, diritto al ritorno negato, e ad alla dignità che non è in vendita. Alle Chagos  viene sradicato un modello di vita che non prevedeva disoccupazione; la vita quotidiana era scandita dall’essere pacifica; dove ognuno ha la sua casa e la vita non è basata sull’economia e nessuno ha documenti. L’essere costretti ad andarsene mette in discussione tutto questo. Viene persa la tranquillità, la felicità, la dignità, la cultura e l’identità. Marie ha, oltre alla rabbia, un principio fondamentale che la fa andare avanti: mai mollare, nonostante la consapevolezza di avere a che fare con una lotta impari, a tu per tu con Usa e Gran Bretagna. Marie ingiustamente strappata dalla sua isola, venduta come una schiava, gettata in una bidonville, tradita dal proprio uomo che è al servizio dell’amministrazione coloniale, e quindi un amore impossibile, Marie che possiede solo una cosa, come tutti i poveri: se stessa e che mette in atto l’arma di coloro che non hanno altro su cui contare e cioè lo sciopero della fame. Marie ci insegna una cosa fondamentale: la giustizia non viene dalle leggi degli stati, viene solo dagli uomini. Marie ci accompagna in tutte le tappe di un percorso che arriverà fino al ricorso al tribunale dell’Aja. Caroline Laurent ha fatto un’opera importantissima, si è messa al servizio della narrazione per raccontare, attraverso la scrittura, una pagina di storia rimossa, una pagina di storia al servizio della dignità , quella dignità che nessuno può sconfiggere o mettere in discssione-


genere: narrativa

anno di pubblicazione: 2023

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