La vera storia della banda Hood - Wu Ming 4 -
recensione a cura di Elisa Caccavale
In questo romanzo Wu Ming
4, pseudonimo di uno dei membri del collettivo Wu Ming (gli stessi autori di Q,
pubblicato per Einaudi nel 1999 sotto il nome di Luther Blisset), ci narra
la storia del leggendario Robin Hood, quella che potrebbe essere la narrazione
reale, storicamente plausibile.
💬La narrazione prende le mosse
seguendo le vicende di Guy de Gisborne, un nobile decaduto e caduto in
disgrazia che segue Riccardo Cuor di Leone durante la sua impresa nella terza
crociata; da qui però farà ritorno con una missione affidatagli dallo stesso
sovrano, missione che si intreccia con le trame per la conquista del trono del
fratello di Riccardo, Giovanni, e dei suoi fedeli, mentre una misteriosa banda
di ladri saccheggia chiunque attraversi la foresta di Sherwood.
📚Fin qui il lettore si ritrova nella
storia ben nota di Robin Hood e della sua banda, e durante la lettura troverà
molti dei capisaldi della leggenda più nota del medioevo: infallibili arcieri,
la foresta di Sherwood, Little John, lo sceriffo di Nottingham, Lady Marian… ma
allo stesso tempo chi legge deve aspettarsi anche di rimanere profondamente
disorientato perché La vera storia della banda Hood non narra la vicenda
di un eroe che “ruba ai ricchi per dare ai poveri”, anzi, leggendo scoprirete
che Robin Hood non è neanche un personaggio del romanzo, certamente non come
potremmo aspettarci…
🏰Wu Ming 4 ha preso una leggenda e ne
ha fatto Storia, quella che si studia sui libri: se davvero Robin Hood e la sua
banda fossero esistiti, ecco, allora la loro vita, la loro vicenda, il mondo in
cui si sono trovati a condurre le loro miserevoli esistenze, sarebbe stato
proprio questo. Non c’è dolcezza, non c’è romanticismo, ma brutalità, dolore;
come si legge nella quarta di copertina: “se mai può esistere una versione
verosimile è però impastata di fango, sangue e sogni”.
📜La trama è degna di un ottimo romanzo
storico: il conflitto fra Riccardo e Giovanni, figli di Enrico II ed Eleonora
d’Aquitania (altra figura interessantissima che troviamo in un cameo nel libro
e alla quale sono dedicati bei romanzi come quelli di Elizabeht Chadwick) è
raccontato con precisione, portando il lettore negli intrighi di palazzo e
nelle pieghe della politica, mentre dall’altra parte si muovono “gli
invisibili”, uomini e donne i cui nomi sono stati cancellati dalla storia, ma
che della Storia intesa come ininterrotto fluire del percorso dell’umanità,
hanno fatto, silenziosamente, parte.
🧚Le vicende storiche di personaggi
reali e quelle di figure verosimili si uniscono, però, a quelle di personaggi
fantastici e degni del genere fantasy: troll, fate, spiriti silvani si muovono
sul palcoscenico narrativo con naturalezza, come se la loro esistenza fosse un
mero dato di fatto. Questa è, d’altronde, una delle caratteristiche della
scrittura di Wu Ming 4 che ama unire Storia e leggenda creando risultati
affascinanti.
🔍Mi piace immaginare questo romanzo
anche come una sfida per il lettore, il quale si troverà a ricomporre le parti
note a tutti della famosissima leggenda e a trovarle e “incastrarle” nella
narrazione di Wu Ming 4, stupendosi per il modo in cui l’autore è riuscito a
dare ad ognuno di questi particolari una collocazione nuova, diversa ma allo
stesso tempo riconoscibile e armoniosa.
🖋️La vera storia della
banda Hood è un romanzo brutale, che arriva dritto al cuore e
lascia il segno e, come spesso accade, i segni possono fare male: un libro in
cui non c’è spazio per i buoni sentimenti, per la gratitudine, per la
compassione, in cui la vita nell’Inghilterra del 1192 è rappresentata in tutta
la sua brutalità e crudezza. La conclusione è una di quelle che non si possono
dimenticare e che lasciano il lettore orfano e spaesato, dolente, ma pieno di
emozioni per aver letto un romanzo davvero eccellente.
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2024
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