giovedì 27 giugno 2024

STIVALI DI VELLUTO

 




Stivali di velluto - Giuseppina Torregrossa -

recensione a cura di Ornella Donna


Torna Giuseppina Torregrossa con un nuovo avvincente romanzo intitolato Stivali di velluto, edito da Rizzoli nella collana Novelle Nere.

Ambientato a Palermo, di cui la scrittrice dimostra di conoscere ogni piccolo anfratto, al punto che l’ambientazione diventa una seconda protagonista del libro. Il romanzo racconta la storia di Giulia Vella, una giovane donna, profiler, molto acuta e preparata, che si fa trasferire da Milano, città di origine, a Palermo, diventando così lo zimbello della unità dove opera, con la fama di “essere raccomandata” Addirittura il questore la chiama “La Milanesa”, e le attribuisce un mero lavoro di archivista tra faldoni di documenti polverosi. Lei, che ha appena scoperto di essere stata adottata, mal digerisce simili comportamenti:

      “Una sconfitta per lei che amava i bei vestiti, dentro ai quali si sentiva invincibile. Era pigra, Giulia, la sua indolenza nelle faccende domestiche faceva da contrappeso all’iperattività che aveva nel lavoro.”

Per deriderla ulteriormente le viene affibbiato un caso rimasto insoluto per cinquant’anni. A Palermo nel 1977 il direttore di un ufficio postale nella periferia palermitana, tale Ermanno Mazza, viene brutalmente ucciso in quello che pare un tentativo di rapina finito male, e dieci milioni sono scomparsi dalla cassaforte. Le indagini sul caso di allora non portarono a nulla, e il fascicolo venne archiviato in fretta e furia. Ora tocca a Giulia e alla sua piccola squadra trovare la verità.

Innanzitutto perché il fascicolo venne chiuso con tanta superficialità e inutile fretta? Giulia sente che forse non riuscirà mai a trovare una soluzione, ma si impegna totalmente per dimostrare a tutti veramente chi lei sia. E allora inizia con l’aiuto dell’agente Massaro e di Paola Arena l’indagine. In primo luogo chi era il direttore delle poste? Ermanno Mazza era una figura di spicco nella piccola periferia in cui viveva, perché era il genero del boss Tano Genco, specializzato in riscossione del pizzo e piccole estorsioni:

     “Era un uomo gentile, educato, e bello. Le donne gli stavano dietro, venivano anche solo per un saluto. Con la scusa di comprare un francobollo, sbirciavano attraverso la porta. Lui era galante, e disponibile con tutte. Con ognuna si informava dei figli, della salute della suocera, ma mai aveva dato adito a chiacchiere e maldicenze.”

Forse che era l’ennesimo omicidio di mafia? Non sarà facile indagare dopo tanti anni, ma Giulia è più che mai decisa a farlo. Riuscirà nel suo intento?

Un cold case di grande atmosfera narrativa. Una trama elaborata e finemente intessuta, personaggi descritti minuziosamente sono i pilastri di una lettura deliziosa, per amanti del genere. Il romanzo è , inoltre, caratterizzato da una scrittura fluida e scorrevole che si fa apprezzare dal lettore.

La lettura è particolarmente indicata per questi tempi estivi, da gustare sotto un ombrellone, divertendosi con una vicenda ben scritta, che si divora in pochissimo tempo.


genere: giallo

anno di pubblicazione: 2024

 

 


Nessun commento:

Posta un commento