La donna che fugge – Alicia Gimenez Bartlett -
recensione a cura di Lilli Luini
Il mio primo impatto con la serie dedicata a Petra Delicado
non era stato positivo: non ricordo perché, ma la protagonista, il suo
carattere così rude, mi respingeva. Ci sono tornata anni dopo ed è nato il
feeling. A quel punto ho letto tutta la serie in ordine cronologico e in questi
ultimi sei anni, in cui l’autrice non ha ripreso il personaggio, mi è mancata.
Sono passati anche per Petra, questi anni, e la troviamo più
matura, in una Barcellona duramente provata dalla pandemia. L’omicidio da cui
prende il via la vicenda è di quelli inspiegabili: un cuoco francese viene
trovato assassinato sul food truck che possiede insieme a un socio. Scopriamo
che il food truck va di gran moda: nella crisi economica generale, dove aprire
un ristorante tradizionale è diventato carissimo, si opta per un camion
itinerante, che va per sagre, fiere, eventi e i cui prezzi tutti o quasi si
possono permettere. C’è tutto un mondo che ruota lì attorno, coppie giovani e
meno giovani, gente che magari non può permettersi una casa e vive sopra quel
camion, attrezzato per mangiare, dormire, lavorare.
Fatale che anche il mondo della criminalità ci butti
l’occhio: quale copertura migliore per un traffico di droga? E quale strada
migliore per guadagnare un po’ di soldi extra?
Il sospetto a Petra viene subito, appena scopre che il
francese ha in tasca un passaporto falso e ha contatti con una connazionale che
viene avvistata qua e là per Barcellona, anche lei sotto falso nome e
passaporto.
È lei la donna che fugge, la donna inafferrabile di cui
tutti parlano ma che non ci hanno mai parlato, che tutti vedono ma senza
esserne mai completamente certi. Petra la insegue, ci perde il sonno, si
dimentica di tutto, anche del marito e della sua famiglia allargata, per questa
indagine che la ossessiona. Ma a un certo punto, mentre leggi, ti chiedi se
questa ossessione non sia in realtà una fuga, se non sia Petra la donna che
fugge da una sensazione di crisi che non vuole ammettere e affrontare.
Negli infiniti dialoghi con il suo assistente Garzon
cogliamo i sintomi del disagio di Petra, ma l’autrice è una maestra nel dosare
gli elementi e così spesso ci ritroviamo anche a sorridere, perché non manca
quell’humor a volte caustico che ha sempre caratterizzato la coppia di
investigatori. È proprio con questa capacità di alleggerimento che la Gimenez
ci porge, mentre narra di un crimine, la visione di un mondo malato che tutti
riconosciamo nonché una riflessione sull’amore, sulla sua capacità o incapacità
di sopravvivenza a un ambiente così complesso, a volte ostile.
Un romanzo piacevole, che si legge benissimo, trasportati
sulle strade di Barcellona insieme a due personaggi che ormai ci pare siano
vecchi amici.
genere: giallo
anno di pubblicazione: 2024
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