venerdì 28 giugno 2024

LA DONNA CHE FUGGE

 





La donna che fugge – Alicia Gimenez Bartlett -

recensione a cura di Lilli Luini

 

Il mio primo impatto con la serie dedicata a Petra Delicado non era stato positivo: non ricordo perché, ma la protagonista, il suo carattere così rude, mi respingeva. Ci sono tornata anni dopo ed è nato il feeling. A quel punto ho letto tutta la serie in ordine cronologico e in questi ultimi sei anni, in cui l’autrice non ha ripreso il personaggio, mi è mancata.

Sono passati anche per Petra, questi anni, e la troviamo più matura, in una Barcellona duramente provata dalla pandemia. L’omicidio da cui prende il via la vicenda è di quelli inspiegabili: un cuoco francese viene trovato assassinato sul food truck che possiede insieme a un socio. Scopriamo che il food truck va di gran moda: nella crisi economica generale, dove aprire un ristorante tradizionale è diventato carissimo, si opta per un camion itinerante, che va per sagre, fiere, eventi e i cui prezzi tutti o quasi si possono permettere. C’è tutto un mondo che ruota lì attorno, coppie giovani e meno giovani, gente che magari non può permettersi una casa e vive sopra quel camion, attrezzato per mangiare, dormire, lavorare.

Fatale che anche il mondo della criminalità ci butti l’occhio: quale copertura migliore per un traffico di droga? E quale strada migliore per guadagnare un po’ di soldi extra?

Il sospetto a Petra viene subito, appena scopre che il francese ha in tasca un passaporto falso e ha contatti con una connazionale che viene avvistata qua e là per Barcellona, anche lei sotto falso nome e passaporto.

È lei la donna che fugge, la donna inafferrabile di cui tutti parlano ma che non ci hanno mai parlato, che tutti vedono ma senza esserne mai completamente certi. Petra la insegue, ci perde il sonno, si dimentica di tutto, anche del marito e della sua famiglia allargata, per questa indagine che la ossessiona. Ma a un certo punto, mentre leggi, ti chiedi se questa ossessione non sia in realtà una fuga, se non sia Petra la donna che fugge da una sensazione di crisi che non vuole ammettere e affrontare.

Negli infiniti dialoghi con il suo assistente Garzon cogliamo i sintomi del disagio di Petra, ma l’autrice è una maestra nel dosare gli elementi e così spesso ci ritroviamo anche a sorridere, perché non manca quell’humor a volte caustico che ha sempre caratterizzato la coppia di investigatori. È proprio con questa capacità di alleggerimento che la Gimenez ci porge, mentre narra di un crimine, la visione di un mondo malato che tutti riconosciamo nonché una riflessione sull’amore, sulla sua capacità o incapacità di sopravvivenza a un ambiente così complesso, a volte ostile.

Un romanzo piacevole, che si legge benissimo, trasportati sulle strade di Barcellona insieme a due personaggi che ormai ci pare siano vecchi amici.


genere: giallo

anno di pubblicazione: 2024

 

 


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