Il segno dei quattro - Conan Doyle -
recensione a cura di Francesca Tornabene
"La mia mente si ribella all'inerzia...Aborrisco la
monotona routine della vita. Ho un desiderio inestinguibile di esaltazione
mentale"
È un viaggio incredibile nella Londra del 1890, con due compagni di viaggio unici:
il detective più famoso di tutti i tempi e il suo inseparabile amico.
Sherlock Holmes e il dottor Watson dovranno risolvere un
misterioso caso di omicidio, trovare un tesoro trafugato e sciogliere l'enigma
legato al segno dei quattro.
Fin da subito ci chiediamo: chi sono i quattro? Qual è il
loro segno? E infine, il perché del loro patto!?
Un mistero che verrà man mano svelato tra le pagine di
questa avventura.
La storia è colorata da tanta ironia e sagacia ed è
descritta attraverso la voce narrante del dottor Watson.
Trama avvincente. Testo scorrevole e di facile lettura.
Ritmo incalzante.
La storia è un susseguirsi di colpi di scena in un mondo
ormai perduto. Gli eventi si svolgono tra Londra, Andaman e poi Agra
nell'antica e misteriosa India.
È stato affascinante seguire le indagini, assistere
all'operazione di osservazione e deduzione condotta da Holmes per poi arrivare
alla soluzione del caso.
Intrigante l'esame dei luoghi e delle stanze segrete, gli
inseguimenti e la caccia dei sospetti lungo il Tamigi.
Alla fine di questo viaggio, ancora sognante e lontana dalla
solita routine, immagino già di vivere altre avventure con i miei nuovi amici a
caccia di nuovi misteri da risolvere.
genere: narrativa gialla
anno di pubblicazione
Nessun commento:
Posta un commento