lunedì 27 maggio 2024

LA DONNA DEGLI ALBERI

 





La donna degli alberi - Lorenzo Marone

recensione a cura di Patrizia Zara



"Lascio dietro di me le cose che non comprendo, quelle che non posso cambiare, lo sguardo ostile di chi non ti conosce, le bottiglie di plastica, la città piena di assenza, i cellulari che rubano tempo. Lascio il mondo dei vincenti, di quelli che si sentono tali, il frastuono dei loro bolidi, la televisione dell'apparire...lascio le urla di prevaricazione,  e quelle che fanno spettacolo, le ricorrenze che mi rendono più sola, e l'idea di profitto...lascio il senso di colpa per non provare  a cambiare le cose, l'idea del controllo e agli altri il bisogno di avere ragione..."

Se è vero che i libri hanno il potere di chiamarti, di cercarti, di farsi trovare nel momento giusto, di colmare il vuoto di quel particolare momento della tua vita, allora è certo che "La donna degli alberi" di Lorenzo Marone ha avuto tale potere.
Mi è stato regalato senza un apparente perché, per il piacere di essere regalato, da una giovane donna con cui abbiamo un amore in comune.
E già questo è stato un segno, bello.
La scrittura dell'autore napoletano non mi è nuova. Ho già letto alcuni dei suoi libri e li ho anche recensiti positivamente. Mi piace per la spontaneità poetica con cui descrive gli eventi, la purezza del suo linguaggio alla portata di tutti, la chiarezza senza elucubrazioni snervanti. È chiaro, diretto, vero.
"La donna degli alberi" è un romanzo intimistico e introspettivo senza una trama strutturata.
È lo sfogo di una donna, dolcemente rabbioso, in rottura con il mondo che si crede civile. Una donna in fuga.
L'incipit è bellissimo, il divenire un susseguirsi di ricordi, nostalgia e malinconia, sensi di colpa, gioie e dolori. Un turbinio disordinato di sentimenti umani.
Ma la vera protagonista è la natura che con il suo ciclo stagionale infinito (autunno, inverno, primavera, estate e ancora autunno) elegantemente indifferente agli stati umorali, tenta di conciliare gli animi della natura umana riportarli alla loro essenza primordiale.
Un romanzo senza nomi propri, etichette anagrafiche di un mondo lontano.
Nel romanzo di Marone è la natura che parla, ti avvolge, stravolge e coinvolge.
Capovolge i ruoli senza dominio, senza consapevole prepotenza.
Smaschera la tua essenza, primitiva, selvaggia, essenziale per evitare di farti smarrire nella finzione di un benessere apparente. Ti solleva dalle macerie accumulate negli anni, dalle cartacce piene di parole violentate e vuote, dalla spazzatura in cui il mondo "civile" vuole gettarti.
La maestosità silente della montagna e le esistente che vi abitano nel loro ciclo perfetto sono il richiamo muto a farne parte e ricordarti che tutto è destinato a una fine ed è proprio per questo che ha un valore.
In quella valle descritta minuziosamente la forza del presente ha lo strido dell'aquila reale che solca il cielo, l'ululato del lupo solitario urla la forza della vita. Il battito delle ali di una farfalla il coraggio di esistere, nella stella alpina la tenacia di esserci.
I suoni, gli odori cancellano il superfluo e alleggeriscono il cuore dai macigni sintetici.
È selvaggia la natura, dolce e violenta, prevedibile e imprevedibile, amica e nemica (Leopardiani  docet), ma di una cosa sono certa: è sincera e coraggiosa perché consapevole della breve durata dell'esistenza. La vita non va sprecata bisogna darle un senso di continuità...
Si nutre di sincerità la natura, quella che gli esseri umani, nel loro assetato dominio hanno barattato in cambio di cinismo, buonismo, menefreghismo, ipocrisia tanto da rendersi alieni nella loro terra natia.

"La donna degli alberi" è un romanzo da leggere senza pretese perché non ne ha.
Si legge per il piacere atavico di fuggire dalla stretta morsa del cemento e dell'asfalto, per staccare la spina dalle discussioni inutili, dalle guerre senza senso, e prendere a pieni polmoni una boccata di aria pura.
Vi sembra facile? Vi dico che non è facile staccare la spina. Non è per niente facile.
Ma ricordatevi che si nasce e si rinasce ogni giorno. C'è sempre speranza.
Il sole sorge ogni giorno anche dietro le nuvole.

Grazie Giuly 😘💓


genere: narrativa

anno di publicazione: 2022


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