Discorso sulla servitù volontaria - Étienne de La
Boétie
recensione a cura di Francesca Tornabene
Breve Saggio di un filosofo, giurista, umanista innamorato
ardentemente della libertà tanto da farne Manifesto e vero e proprio mantra dei
disobbedienti.
Un discorso semplice con un messaggio utopistico e
fortemente provocatorio: "Decidedevi a non servire più ed eccovi
liberi".
Un libro breve, scorrevole nonostante i temi filosofici
trattati.
Pieno di spunti riflessivi e tremendamente attuali,
nonostante sia un testo del 1500.
Inoltre, il suo discorso è arricchito dagli interventi di
altri filosofi: Enrico Donaggio, Miguel Benasayag e Miguel Abensour.
Piccole curiosità:
DE LA BOÈTIE fu grande amico di Michel de Montaigne.
Per molti, egli fu precursore dell'anarchismo.
Il suo testo iniziò a circolare clandestinamente sotto il
nome di "Contr'uno".
Nel 2010 l'artista Arno Fabre realizzò un'opera politica
incredibile "tatuando" l'intero discorso sulle pareti della stanza in
cui visse l'autore.
Il Conflitto esposto in questo saggio è quello tra due
desideri dell'uomo: quello di libertà contrapposto a quello dell'obbedienza.
La tirannia che ci racconta assume diverse forme, ma ciò che
cattura la mia attenzione sono i meccanismi segreti della servitù volontaria
per la quale il popolo baratta la propria libertà: l'abitudine, gli slogan e la
propaganda pubblicitaria e politica, "gli spettacoli", la
convenienza, e infine il mistero del potere.
A suo dire, dai libri e dal sapere, gli uomini ricevono il
sentimento e l'intelligenza per riconoscersi e per odiare la tirannia.
Bisogna aprire gli occhi perché "Nessuna autentica
felicità ha mai premiato una vita assoggettata".
La libertà che ci descrive, non esclude le regole, non anela
caos e disordine, non si conquista con la forza.
Nella sua prospettiva di felicità diventano necessari: il
riconoscimento delle virtù altrui, l'amicizia, l'emancipazione socio-politica e
persino il buon uso della libertà.
È uno testo rivoluzionario che non vuole sovvertire il potere o la politica ma al contrario si propone, partendo dalla natura dell'uomo, come una formula "magica" in grado di scuotere le coscienze dormienti al fine di restituire la responsabilità politica e il potere al popolo.
genere: saggio
anno di pubblicazione Chiarelettere: 2011
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