Nel mare ci sono i coccodrilli – Fabio Geda -
recensione a cura di Francesca Tornabene
"Tanta gentilezza, secondo me, la si tramanda solo con
l'esempio"
Ho fatto un viaggio incredibile attraverso gli occhi di un
bambino afgano di soli 10 anni.
Siamo partiti da Nava in Afghanistan, attraverso il
Pakistan, l'Iran, la Turchia, la Grecia, fino ad arrivare in Italia.
Un viaggio segnato in una grande mappa, all'inizio del
libro, che scandisce anche il tempo di questa storia.
Da subito, sono stata catturata dalla semplicità di questo
intrepido viaggiatore solitario: Enaiatollah Akbari.
Il titolo è talmente suggestivo da sembrare
"quasi" una favola da raccontare ai bambini prima di andare a
dormire.
Per tutto il viaggio ho avuto sempre in mente: "il
mare" e "i coccodrilli".
Da subito le domande che mi sono posta erano
"come?" e "perché?".
Come può un bambino solo ed indifeso affrontare questo
viaggio?
Perché deve lasciare il suo paese natio?
Ed ancora.
Rivedrà un giorno sua madre e i suoi fratelli?
Nelle pagine di questo libro "destino e
destinazione" si confondono, svelandoci pian piano tutte le risposte.
La sua storia, la sua genuinità e la determinazione, la sua
educazione, il suo inarrestabile sorriso, i temi trattati, mi hanno tenuta
incollata fino alla fine di queste pagine.
Ho divorato ogni parola, ogni singola emozione fino
all'esplosione finale.
Forse, solo nelle ultime pagine, comprendo il senso di
questo incredibile viaggio.
Rimango in silenzio senza fiato ad ascoltare ancora una
volta l'eco di quel "ricordo", ormai andato, e ne faccio tesoro.
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2013
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