La fattoria degli animali – George Orwell -
recensione a cura di Francesca Tornabene
"Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni lo sono di
più".
Un libro unico. Esilarante. Pieno di spunti e chiavi di
lettura.
Una satira audace contro il totalitarismo.
Un mondo distopico dove la ricerca e l'emulazione del potere
finiscono sempre nella degenerazione del potere stesso.
La cifra stilistica di questo straordinario libro è quella
di creare una favola unica, senza tempo adattabile a qualunque contesto storico
politico.
In una fattoria padronale, un gruppo di maiali guida la
rivoluzione degli animali contro gli umani.
Il mondo descritto dall'autore è un luogo in cui gli stupidi
vengono traditi e sopraffatti.
Gli "animali" anziché leggere e porsi domande si
affidano ciecamente alla voce del potere: "Napoleone ha sempre ragione!
Lavorerò di più".
Nella fattoria, il potere diventa propaganda.
I 7 comandamenti l'esempio di come la certezza della legge
vacilla davanti alla corruzione del potere.
Ho amato ogni personaggio. Beniamino l'asino scettico e
intelligente.
Napoleone il maiale rivoluzionario che diventa dittatore.
Squillo il grande propagandista di illusioni e mezze
verità.
Gondrano l'infaticabile e coraggioso cavallo. Ma soprattutto
le pecore e i loro slogan.
Un viaggio memorabile e divertente.
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 1947
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