giovedì 4 aprile 2024

X

 



X - Valentina Mira -

recensione a cura di Connie Bandini


Una x tatuata sull’anulare a indicare qualcosa che spesso si tace, un segreto che brucia e fa male, certo, ma a volte parlarne è peggio.

Valentina è giovane, ha appena concluso l’esame di maturità, vuole solo ridere, ora. Bere e divertirsi. Alla festa c’è G. Lui e Valentina si conoscono, è capitato che abbiano flirtato e che ci sia scappato un bacio. O anche più d’uno.

Ma questo non giustifica il comportamento di G., la sua libertà di prendersi quel che Valentina non ha intenzione di concedergli. G. è sordo ai no di Valentina, non li sente o finge di non sentirli e la macchia di sangue sulle lenzuola, dopo, è l’indizio più significativo che lo stupro c’è stato eccome. Anche se Valentina non è stata picchiata o abbandonata lungo una strada, anche se non ci sono lacerazioni evidenti nel suo corpo. Nella sua anima sì: lì strappi ce ne sono e restano a lungo, specie dopo che Valentina si è confidata con il fratello, amico di G., che non le crede.

Ecco che qualcosa si spezza, si frantuma in mille pezzi pesanti come massi, che schiacciano Valentina anche quando, mesi dopo, parlando dell’accaduto con un carabiniere, anziché un aiuto le viene offerto un invito a cena.

Valentina Mira, con un libro potente in cui, sotto forma di lettera, la protagonista si rivolge al fratello e gli racconta il profondo disagio che l’esperienza dello stupro le ha causato e continua a causarle,  evidenzia con ogni singola parola la banalità di un gesto tanto disgustoso quanto orrendo. Mostra quanto sia difficile far comprendere che il no va inteso per quel che è: un rifiuto. Racconta le ferite che le incomprensioni e i non detti possono causare; rivela quanto sia ancora lunga la strada che potrà finalmente consentire di riconoscere chi sia la vittima e chi il carnefice; svela come la violenza, ancora troppo spesso, si nasconda dietro la mano tesa di chi si dichiara amico, ma altri non è che un lupo travestito da agnello.

X è un libro duro, scomodo, ma assolutamente consigliato, perché indigna, disturba, irrita e invita alla riflessione.


genere: narrativa

anno di pubblicazione: 2021

 


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