Il professore e la ballerina del carillon - Dorothi Tse -
recensione a cura di Ornella Donna
Dorothy Tse
è una delle voci più originali della letteratura contemporanea in lingua
cinese, è nata a Hong Kong, dove tuttora risiede e dove insegna scrittura
creativa alla Hong Kong Baptisti University. Autrice prolifica, ha all’attivo
diverse raccolte di racconti che le sono valse numerosi premi locali ed
internazionali, tra cui i prestigiosi Hong Kong Book Prize e Unitas New Fiction
Writers’ Award. Inoltre è tra i fondatori di Fleurs des Lettres, una delle
principali riviste letterarie di Hong Kong.
Il professore e la ballerina del
carillon è il suo primo romanzo , nonché la sua prima opera ad
essere tradotta in italiano. Un libro di non immediata lettura, a causa di un
linguaggio fluido ma ricco di metafore, la cui copertina, bellissima, è di
primo impatto per il lettore molto notevole.
Il
romanzo racconta la storia di vita del professor Q, un uomo molto frustrato,
docente universitario con scarsi risultati fruttuosi, infatti le sue
pubblicazioni vengono sempre respinte, e le sue domande di avanzamento di
carriera sempre respinte. Sposato con Maria, una donna semplice, lavoratrice,
poco espansiva, poco attraente, i due hanno scarsi rapporti sessuali, e non
solo. I due abitano in una città fittizia, denominata Never (che assomiglia in
modo inquietante a Hong Kong), dove:
“una città sulla costa della Ksina
meridionale fiorita sotto l’impero vitriese, che aveva regnato sul territorio
per oltre un secolo e ora era al canto del cigno. I grattacieli si conficcavano
nel cielo come armi letali. Ogni sera alla stessa ora i fasci di luce
mitragliavano le due sponde della baia di Vitria abbagliando i passanti.”
Il
professore Q è un uomo depresso, e molto solo; marito di Maria, di lui si
ignorano le origini, ma ha un modo per non lasciarsi sconfiggere dallo
sconforto: amare e collezionare le bambole. Per lui le bambole sono la sua
unica ragione di vita: le pulisce, le lava, le veste e le parla assieme. Un
giorno, mentre girovagava per la città, inquieto e insoddisfatto, scopre uno
strano negozio di antiquariato, dove trova una bambola bellissima a carillon:
“poteva ammirare il cartellone con la
ballerina stretta in un tutù bianco con le braccia aperte e il busto proteso in
avanti come un cigno che lo trafiggeva con lo sguardo. (…) lui guardò il
biglietto e scoprì che “lei” Eilis, la ragazza del carillon, era lì.”
Il
professore non può che innamorarsi della bambolina. Perché l’amore spesso:
“Dicono che l’amore renda ciechi. Nel
caso del professor Q sarebbe stato più corretto dire che l’amore aveva
modificato la sua percezione della realtà”
Che
accadrà ora al professore? Potrà vivere liberamente il suo amore? O il destino
gli sarà, ancora una volta avverso? Che tipo di amore lega i due? Che realtà si
prospetta davanti agli occhi del protagonista? Troverà finalmente vita una
nuova esistenza soddisfacente?
Il
libro è una fiaba, costruito su metafore, ha un linguaggio fluido, ma cupo,
quasi da incubo. E’ una metafora ininterrotta costruita per raccontare ciò che
avviene, in realtà, nella città di Hong Kong- Never:
“si trova sulla linea di confine tra il
reale e l’onirico, il passato ritorna come un lampo e in quel breve istante si
ha la sensazione di avvicinarsi ad un richiamo ormai dimenticato, debole eppure
tenace.”
Il
libro è stato scelto dalla redazione dell’inserto di Repubblica, Robinson, che
lo posiziona al sesto posto della sua classifica, ed è una non facile lettura,
a metà via tra il sogno e la realtà, e simboleggia il divario costante tra
libertà e dittatura, di non sempre immediata percezione. Passato e presente si
intrecciano in una storia fiabesca, che si libra alta nel cielo. Per chi ama
leggere tra le righe un romanzo perfetto, per gli altri una lettura che
colpisce per il suo fascino intrinseco e sotterraneo, difficile da decifrare,
ma intimo e veritiero. Buona lettura!
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2024
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