mercoledì 13 marzo 2024

AD OCCHI CHIUSI

 




Ad occhi chiusi - Gianrico Carofiglio -

recensione a cura di Edoardo Todaro


Ed eccoci con il secondo romanzo con protagonista l’avvocato Guerrieri, descritto da Gianrico Carofiglio. Dopo “ Testimone inconsapevole “ è la volta di “ Ad occhi chiusi “. Guerrieri: l’avvocato che è abituato ad avere a che fare con ladri, truffatori, rapinatori, ricettatori, bancarottieri, qualche raro spacciatore, ma che rifugge da stupratori, di bambini in particolare. Un avvocato che è totalmente consapevole che in una città come Bari, se sei dedito a rubare e/o truffare lo fai solo e soltanto perché non hai avuto altre opportunità; che è consapevole che pestare un sospetto o un arrestato nelle galere e nelle questure è cosa all’ordine del giorno.  Avvocato di indubbia fama positiva, amante del ficcarsi nei guai, che ricorre alle arti del mestiere, come il patteggiamento che ci fa tornare alla mente “ Testimone inconsapevole “ per affrontare casi di difficile approccio,con il suo angolo palestra per scaricare l’aggressività, e le mani dietro la schiena chiudendo gli occhi per scacciare l’ansia che sale, e se tutto questo non è sufficiente va al supermercato metodo usato da sempre per rilassarsi; che subisce pressioni perché non deve assumere la difesa di qualcosa che potrebbe mettere in discussione tante cose; l’avvocato che sente gli odori delle persone a tal punto che si accorge quando questi cambiano. In questo caso abbiamo certamente protagonista Guerrieri, ed a lui si accompagna suor Claudia con il suo contributo all’interno di una  comunità per donne maltrattate,vittime di tratta, collaboratrici di giustizia, la suora, e che suora,  istruttrice di boxe cinese, il wing tsun. Dicevamo poco sopra di Bari, e Carofiglio ci porta a tu per tu con l’esponente della Bari bene, l’essere ex picchiatore fascista, il giocatore ludopatico di poker, il cocainomane che ha rapporti familiari nei piani decisionali delle sezioni penali della corte d’appello, ma anche con la periferia degradata e capannoni immensi abbandonati, una Bari con confini invisibili ma reali: pub, finte osterie tradizionali da una parte, il fornello abusivo per arrostire, il giocare a calcio per strada, i pregiudicati ed i sorvegliati speciali. Simpaticissimo il riferimento ai pensionati che invece di giocare a briscola o, come nell’opinione generale, a guardare i lavori in corso, stazionano nelle aule di tribunale per vedere i processi, qualunque processo si tratti. Con quanto descritto, l’avvocato Guerrieri ci rimanda alla prossima fortunata puntata e noi lo seguiremo.


genere: giallo 

anno di pubblicazione: 2003


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