Ad occhi chiusi - Gianrico Carofiglio -
recensione a cura di Edoardo Todaro
Ed eccoci con il secondo romanzo con protagonista l’avvocato
Guerrieri, descritto da Gianrico Carofiglio. Dopo “ Testimone inconsapevole “ è
la volta di “ Ad occhi chiusi “. Guerrieri: l’avvocato che è abituato ad avere
a che fare con ladri, truffatori, rapinatori, ricettatori, bancarottieri,
qualche raro spacciatore, ma che rifugge da stupratori, di bambini in
particolare. Un avvocato che è totalmente consapevole che in una città come
Bari, se sei dedito a rubare e/o truffare lo fai solo e soltanto perché non hai
avuto altre opportunità; che è consapevole che pestare un sospetto o un
arrestato nelle galere e nelle questure è cosa all’ordine del giorno. Avvocato di indubbia fama positiva, amante
del ficcarsi nei guai, che ricorre alle arti del mestiere, come il
patteggiamento che ci fa tornare alla mente “ Testimone inconsapevole “ per
affrontare casi di difficile approccio,con il suo angolo palestra per scaricare
l’aggressività, e le mani dietro la schiena chiudendo gli occhi per scacciare
l’ansia che sale, e se tutto questo non è sufficiente va al supermercato metodo
usato da sempre per rilassarsi; che subisce pressioni perché non deve assumere
la difesa di qualcosa che potrebbe mettere in discussione tante cose;
l’avvocato che sente gli odori delle persone a tal punto che si accorge quando
questi cambiano. In questo caso abbiamo certamente protagonista Guerrieri, ed a
lui si accompagna suor Claudia con il suo contributo all’interno di una comunità per donne maltrattate,vittime di
tratta, collaboratrici di giustizia, la suora, e che suora, istruttrice di boxe cinese, il wing tsun.
Dicevamo poco sopra di Bari, e Carofiglio ci porta a tu per tu con l’esponente
della Bari bene, l’essere ex picchiatore fascista, il giocatore ludopatico di
poker, il cocainomane che ha rapporti familiari nei piani decisionali delle
sezioni penali della corte d’appello, ma anche con la periferia degradata e
capannoni immensi abbandonati, una Bari con confini invisibili ma reali: pub,
finte osterie tradizionali da una parte, il fornello abusivo per arrostire, il
giocare a calcio per strada, i pregiudicati ed i sorvegliati speciali.
Simpaticissimo il riferimento ai pensionati che invece di giocare a briscola o, come nell’opinione generale, a guardare i lavori in corso, stazionano
nelle aule di tribunale per vedere i processi, qualunque processo si tratti.
Con quanto descritto, l’avvocato Guerrieri ci rimanda alla prossima fortunata
puntata e noi lo seguiremo.
genere: giallo
anno di pubblicazione: 2003
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