mercoledì 7 febbraio 2024

TESTIMONE INCONSAPEVOLE

 




Testimone inconsapevole - Gianrico Carofiglio -

recensione a cura di Edoardo Todaro


Un magistrato prestato alla scrittura. Scrittura che Sellerio ha colto, giustamente visto quanto di buono esce dalle pagine scritte da Carofiglio. Dobbiamo, nel suo caso, andare a ritroso ed evidenziare “Testimone inconsapevole “, certamente datato, ma di sicuro importante per far comprendere il perché Carofiglio è riuscito ad inserirsi tra gli scrittori più letti arrivando all’ultimo, “Rancore“. Carofiglio ha dato vita oltre alla figura dell’avvocato Guerrieri, anche a quello che ormai si può considerare un genere: il romanzo giudiziario, anzi il “legal thriller“. Detto questo non ci rimane che mettere le mani sulle 324 pagine di “testimone inconsapevole”. Abbiamo a che fare con l’avvocato Guerrieri un penalista in crisi con la propria attività, oltre ad altre crisi personali/affettive, che addirittura gli produce ansia. Una vita, la sua, senza regole, con gli attacchi di panico che portano un po’ di novità a giornate sempre uguali e con notti caratterizzate dall’insonnia. Un Guerrieri che è ben consapevole del fatto che le sorti di molte persone dipendono dal suo lavoro, anzi sono nelle mani di un irresponsabile psichicamente disturbato che piange senza un motivo reale. In sostanza disturbi di adattamento la cui cura è rintracciabile nel connubio whisky/nicotina, oltre ad una bella dose di pugilato che aiuta non a star bene, ma un po’ meglio sì. Pugilato che tornerà utile quando dovrà fare i con dei “teppisti di periferia“. Ma all’interno dei casi che deve seguire e portarli ad una soddisfacente conclusione, ha a che fare con Abdou Thiam,  senegalese, in patria maestro, in Italia ambulante, indiziato di un crimine efferato, sottoposto a custodia cautelare in carcere. Il capro espiatorio giusto che va incontro alle fobie diffuse, il colpevole e/o un colpevole. Guerrieri che tenta di riprendersi, superando anche le remore nel prendere un ascensore, ne assume la difesa, nonostante giochi a suo favore, tenendo in considerazione, tra l’altro, che Thiam dopo aver subìto i pestaggi di routine dalle forze dell’ordine, secondini compresi, ed essere stato gettato nella sezione speciale riservata a stupratori, pedofili e pentiti, non è per niente collaborativo, con il suo avvocato. Carofiglio/Guerrieri ci mette al corrente, senza assolutamente stancarci, delle dinamiche che caratterizzano le norme giudiziarie, di nozioni basilari che ci permettono di conoscere il sistema penale; ad esempio: cos’è il giudizio abbreviato, quando questo può essere richiesto e perché in casi di soggetti come Thiam può essere l’ideale, quindi se da un punto di vista economico può essere utile all’inquisito, lo è anche per lo stato. ”Testimone inconsapevole“ ci porta a confrontarci con la misera esistenza degli immigrati che vivacchiano in vecchi palazzi popolari in 6/7 per stanza e con il mondo dei combattimenti tra cani e le scommesse clandestine che vengono fatte su di loro; ed il mondo del carcere, oltre a quanto già scritto con quanto deve fare i conti Thiam, i corridoi squallidi e l’autolesionismo. Un avvocato che dal pugilato impara non solo a stare più tranquillo, a difendersi ma anche come strategia professionale: provocare per trovare un punto debole, trovare uno spiraglio, attaccare e piazzare un bel colpo. Tirando una conclusione, si potrebbe dire che ci troviamo di fronte ad uno scrittore prestato alla magistratura, prestito che ci auguriamo vada avanti anche in futuro.

genere: giallo (legal thriller)

anno di pubblicazione: 2011


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