Il primo appuntamento - Sue Watson
recensione a cura di Eva Maria Franchi
Titolo recensione: un thriller psicologico venato di rosa.
Trama
Hannah cerca l’amore romantico, vuole
la favola, mettere su famiglia con l’uomo dei suoi sogni e avere un paio di
bambini. L’orologio biologico continua a ripeterle “ora o mai più”. La favola
sembra avverarsi quando, grazie a un sito di incontri, conosce Alex: bello,
gentile, ama cucinare per lei e ha i suoi stessi gusti. È anche molto premuroso,
forse un po’ troppo. Ma in fondo non esiste l’uomo perfetto e poi, chi non
desidera un uomo che metta la propria donna al centro della sua vita?
Punto di forza
L’autrice è abile nel creare situazioni
ambigue che lasciano il lettore nel dubbio. Certi comportamenti di Alex vanno
interpretati come segnali d’allarme o sono innocui modi di fare di un uomo che,
come tutti gli esseri umani, ha i suoi limiti e non è esente da difetti? La
protagonista fraintende le intenzioni di Alex o dovrebbe dare ascolto alla sua
voce interiore che la mette in guardia? Sono domande che l’autrice spinge il
lettore a porsi creando un’atmosfera psicologica di tensione, dubbio e ossessioni.
Punto debole
Non è un romanzo per gli amanti della
bella scrittura. Ho riscontrato parecchi refusi e svarioni grammaticali durante
la lettura. Non ho letto la versione originale in lingua inglese per cui non
sono in grado di stabilire se tali difetti siano imputabili solo alla
traduzione o se anche la versione originale del libro sia debole sotto il
profilo linguistico. È un libro che si legge perché ci si lascia coinvolgere
dalla storia, non certo per lo stile letterario.
Finale
Il finale mi ha sorpresa (in
senso buono). È originale, e congruente con gli indizi sparsi nelle pagine
precedenti dall’autrice. Un risultato non da poco. Spesso anche i migliori
giallisti e sceneggiatori cadono sul finale proponendo conclusioni o troppo
scontate, o, per stupire il lettore, imprevedibili ma prive di senso, il che è
anche peggio. Sue Watson coglie nel segno. Il suo finale mi ha soddisfatta.
Giudizio complessivo
Definire un libro come questo mera
narrativa di intrattenimento è riduttivo. Sebbene il comportamento della
protagonista, in alcune situazioni, non mi ha convinta del tutto come lettrice
(presumo uno stratagemma dell’autrice che impone alla protagonista determinate
scelte per creare suspense nella storia), la lettura del libro mi ha indotta a
riflettere sul tema della codipendenza e sul desiderio atavico di trovare una
relazione che ci completi, desiderio che in questo romanzo è forte tanto nella
protagonista femminile quanto nel protagonista maschile, oserei dire persino
più forte in quest’ultimo. Mi sono chiesta: il desiderio, inculcato da una
cultura millenaria, di avere un uomo (o una donna) accanto che ci assicuri
sicurezza e protezione, con quanta intensità ci condiziona ancora all’alba del
transumanesimo? Quanto siamo disposte a tapparci gli occhi, auto convincendoci
di avere trovato l’uomo giusto, piuttosto che rinunciare al sogno?
Una lettura che mi ha coinvolta
e mi ha fatto riflettere. Peccato che la traduzione sia poco curata.
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2023
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