giovedì 15 febbraio 2024

IL PRIMO APPUNTAMENTO

 





Il primo appuntamento - Sue Watson

recensione a cura di Eva Maria Franchi

 

Titolo recensione: un thriller psicologico venato di rosa.

 

Trama 

Hannah cerca l’amore romantico, vuole la favola, mettere su famiglia con l’uomo dei suoi sogni e avere un paio di bambini. L’orologio biologico continua a ripeterle “ora o mai più”. La favola sembra avverarsi quando, grazie a un sito di incontri, conosce Alex: bello, gentile, ama cucinare per lei e ha i suoi stessi gusti. È anche molto premuroso, forse un po’ troppo. Ma in fondo non esiste l’uomo perfetto e poi, chi non desidera un uomo che metta la propria donna al centro della sua vita?

Punto di forza 

L’autrice è abile nel creare situazioni ambigue che lasciano il lettore nel dubbio. Certi comportamenti di Alex vanno interpretati come segnali d’allarme o sono innocui modi di fare di un uomo che, come tutti gli esseri umani, ha i suoi limiti e non è esente da difetti? La protagonista fraintende le intenzioni di Alex o dovrebbe dare ascolto alla sua voce interiore che la mette in guardia? Sono domande che l’autrice spinge il lettore a porsi creando un’atmosfera psicologica di tensione, dubbio e ossessioni.

Punto debole

Non è un romanzo per gli amanti della bella scrittura. Ho riscontrato parecchi refusi e svarioni grammaticali durante la lettura. Non ho letto la versione originale in lingua inglese per cui non sono in grado di stabilire se tali difetti siano imputabili solo alla traduzione o se anche la versione originale del libro sia debole sotto il profilo linguistico. È un libro che si legge perché ci si lascia coinvolgere dalla storia, non certo per lo stile letterario.

Finale

Il finale mi ha sorpresa (in senso buono). È originale, e congruente con gli indizi sparsi nelle pagine precedenti dall’autrice. Un risultato non da poco. Spesso anche i migliori giallisti e sceneggiatori cadono sul finale proponendo conclusioni o troppo scontate, o, per stupire il lettore, imprevedibili ma prive di senso, il che è anche peggio. Sue Watson coglie nel segno. Il suo finale mi ha soddisfatta.


Giudizio complessivo

Definire un libro come questo mera narrativa di intrattenimento è riduttivo. Sebbene il comportamento della protagonista, in alcune situazioni, non mi ha convinta del tutto come lettrice (presumo uno stratagemma dell’autrice che impone alla protagonista determinate scelte per creare suspense nella storia), la lettura del libro mi ha indotta a riflettere sul tema della codipendenza e sul desiderio atavico di trovare una relazione che ci completi, desiderio che in questo romanzo è forte tanto nella protagonista femminile quanto nel protagonista maschile, oserei dire persino più forte in quest’ultimo. Mi sono chiesta: il desiderio, inculcato da una cultura millenaria, di avere un uomo (o una donna) accanto che ci assicuri sicurezza e protezione, con quanta intensità ci condiziona ancora all’alba del transumanesimo? Quanto siamo disposte a tapparci gli occhi, auto convincendoci di avere trovato l’uomo giusto, piuttosto che rinunciare al sogno?

Una lettura che mi ha coinvolta e mi ha fatto riflettere. Peccato che la traduzione sia poco curata.


genere: narrativa


anno di pubblicazione: 2023

 


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