mercoledì 28 febbraio 2024

I QUADERNI BOTANICI DI MADAME LUCIE

 




I quaderni botanici di Madame Lucie - Melissa Da Costa –

recensione a cura di Francesca Simoncelli


Sono talmente stravolta da questo romanzo, da avere difficoltà a mettere in parole il turbamento che ho dentro il cuore ed il groviglio che ho nella testa.

Il pensiero di Amande, che lotta con il destino che è stato tanto ingiusto, della piccola Manon, che non avrà la possibilità di crescere e conoscere il mondo, di Benjamin, strappato alla vita e all’amore dei suoi cari, di Anne e Richard, perché un genitore che perde un figlio ha un dolore incommensurabile: tutti questi pensieri mi hanno accompagnato in ogni momento, da quando ho iniziato a leggere questo libro.

Porto nella mia mente questo racconto ogni attimo della giornata, mi domando come reagirei io al posto di Amande o di Anne e Richard.

Sarà vero che la forza di reagire è dentro ognuno di noi e, quando non si ha alternativa, la tiriamo fuori e combattiamo per sopravvivere?

Oppure solo alcuni di noi nascono con questa misteriosa forza e agli altri non rimane che soccombere al destino, se messi duramente alla prova?

Il turbamento per la crudele sorte di Benjamin e Manon mi ha colpito fin dalle prime pagine; ho accompagnato Amande nei mesi che si sono susseguiti alla tragedia: la nuova casa; l’isolamento; le prime confidenze con i quaderni botanici di madame Lucie e con il suo giardino; sperimentare come farsi adottare da un gattino malandato e iniziare a prendersi cura dell’orto possa piano piano aprirci nuovamente alla vita; comprendere che il contatto con la natura porta alla scoperta di una spiritualità che è sopra ogni religione; capire che le persone che amiamo possono continuare a vivere nella natura, in un albero, in un fiore.

Ho preso parte alla rinascita di una donna distrutta da un dolore indicibile, che ha trovato la forza dentro di lei, nell'universo, nelle persone che il destino le ha messo accanto: vecchie conoscenze e nuove amicizie, perché quello che la vita toglie, la vita restituisce.

Spesso si sente dire “ti amo da morire”, Amande mi ha insegnato ad “amare da vivere”, perché la luce di chi ci ha lasciato, il nostro amore perduto, illumina il nostro cammino ogni istante ed il dolore straziante forse un giorno diventerà più mite e riusciremo a far affiorare un piccolo sorriso sulle nostre labbra, dolce e amaro, perché chi abbiamo amato vive sempre in noi.

Ho iniziato le prime righe di questo romanzo con le lacrime agli occhi e l'ho terminato in un pianto inconsolabile: dolore, amore, tristezza, voglia di rinascita, ricerca di serenità… troppe emozioni per il mio fragile cuore!

Coinvolgente, dolce e straziante, è uno dei romanzi più belli che io abbia mai letto.

“Non presterò attenzione al mio cuore a pezzi, non saremo tristi del tutto, perché non saremo soli, con noi ci sarà il nostro amore per te, un amore da morire, ma soprattutto un amore da vivere, ancora e per sempre, per fare onore alla luce che ci hai lasciato dietro di te”


 genere: narrativa

anno di pubblicazione: 2021


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