lunedì 26 febbraio 2024

IL LABIRINTO DI GHIACCIO

 





Il labirinto di ghiaccio – Valerio Varesi

Recensione a cura di Dario Brunetti 


Il labirinto di ghiaccio è un romanzo di Valerio Varesi uscito nel 2003 e ripubblicato nel 2023 da Mondadori editore. Un testo dai contorni noir che racconta la storia di un uomo in fuga.

Famiglia, casa e lavoro appartengono a un mondo nel quale il protagonista non si riconosce più, si porta uno zaino con qualche indumento e pochi viveri per fuggire per sempre, senza dare alcun punto di riferimento e facendo perdere le tracce di sé.

In realtà è un uomo che non ne avrebbe bisogno perché conduce una vita, dal punto di vista economico, alquanto soddisfacente, ma il suo obbiettivo è di voler passare da una società virtuale a uno stato di primitività.

Una scelta che pone il protagonista nelle condizioni di ritrovare sé stesso, la sua autenticità, interrogandosi e rimettendosi in gioco. Lo fa trovando dimora sulle montagne che riscoprirà, ma non solo il freddo e il ghiaccio saranno suoi compagni; deciderà di costruire un labirinto di ghiaccio formato da cunicoli per difendersi dall’umanità.

Un romanzo che narra anche storie del passato che sono ben permeate nel vissuto dell’uomo, storie di crimini che non intendo svelare e che vorrei lasciare al lettore affinché possa assaporare il retrogusto di un noir che solo una penna pregevole e raffinata come Varesi sa offrire.

Interessante lo sviluppo di questo romanzo e del suo personaggio che lancia una sfida a sé stesso, costruendo un fortino in grado di proteggerlo e di tenerlo al riparo attraverso la fatica e il lavoro.

Il dialogo interiore sarà efficace per ritrovare la sua dimensione e il suo habitat naturale che forse cercava da tanto tempo, per poter finalmente fuggire da quello stato di malessere e disagio che la realtà di oggi poi provocava e il silenzio diventerà il suo miglior alleato.

Troveremo un’ambientazione mozzafiato e particolarmente suggestiva nonostante non venga menzionata dall’autore, ma potrebbe essere di facile intuizione dal momento in cui l’uomo troverà dei cadaveri appartenenti alla Prima Guerra Mondiale. Le Alpi orientali potrebbero essere vagamente la cornice giusta per collocare la storia, ma lasciamo anche al lettore la possibilità, grazie alla sua fantasia e immaginazione, di focalizzarne il luogo.

Ma ci saranno persone che si metteranno sulle tracce dell’uomo improvvisamente scomparso? Cosa restituirà il nuovo mondo allo stesso protagonista e cosa si vorrà riprendere la società che lui ha appena lasciato?

Un romanzo che si concentra sulla riscoperta dell’ambiente e di quei posti sperduti, poco esplorati dove le montagne diventano luogo di solitudine e soprattutto di ricerca, anche religiosa, perché l’uomo riscoprirà il significato della preghiera e della fede.

Varesi offre la possibilità al personaggio di prendersi la sua rivincita, il vero riscatto avverrà attraverso il sacrificio e la resistenza di un ambiente per certi versi ostile, inoltre dovrà fare i conti con il gelo dell’inverno che lo porterà a ritrovare la sua integrità e purezza, elementi che aveva smarrito nella vita precedente.

Il semiologo e scrittore Umberto Eco nel suo Pape Satàn Aleppe come del resto Zyngmunt Bauman in Modernità liquida avevano già messo in evidenza a quale società saremmo andati incontro; la definivano “società liquida” perché aveva smarrito quei valori del passato, una società senza ideali e ancor più priva di strumenti di riferimento.

La domanda sorge spontanea: Quanto ciascun di noi ha bisogno di trovare il suo rifugio per cercare di interiorizzare il proprio io interrogando la coscienza per chiedersi per davvero cosa si può volere dalla società di oggi?  Se la stessa non ci piace possiamo intraprendere un nuovo viaggio andando alla ricerca di una realtà migliore.

Il labirinto di ghiaccio non è solo un romanzo con evidenti sfumature di noir, ma è un viaggio esistenziale che offre la possibilità di fuggire dal vivere quotidiano per concedersi una realtà a nostra immagine e somiglianza confacente con i propri bisogni. Le montagne, se le si sanno contemplare e ascoltare, le scopriremo in una dimensione sconosciuta, perché è proprio dal respiro delle pietre che si è interrotto un dialogo antico e forse vale la pena ricominciare da quel mondo, dimenticato forse troppo in fretta un po' da tutti.

genere: narrativa

anno di pubblicazione: 2023


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