Acquanera - Valentina D’urbano -
recensione di Alice Bassoli
Fortuna torna a Roccachiara dopo dieci anni e si ritrova di fronte ad un paese immutato nel tempo, circondato da montagne e un lago che sembra inghiottire la luce. Aveva sperato di fuggire dal passato e ricominciare altrove, spezzando i legami familiari, ma i segreti non possono resistere all'erosione del tempo. Un ritrovamento nel bosco richiama Fortuna a Roccachiara, offrendo una possibile spiegazione alla misteriosa scomparsa della sua amica Luce. Potrebbe essere la forza invisibile che ha sempre unito la sua famiglia, composta da tre generazioni di donne coraggiose, a costringerla a indagare sui segreti nascosti nella storia familiare. In questo viaggio, Fortuna spera di comprendere la vera natura di questa forza invisibile, sperando che si chiami amore. La capacità che ha Valentina D’Urbano di attraversare i personaggi, di modellarli fino a farli apparire reali, tangibili, di convincere il lettore di averli davvero conosciuti, è unica. Nessuno come lei riesce ad attingere così in profondità nell’animo umano, nessuno come lei è in grado di pescare tanta umanità dal pozzo profondissimo della nostra psiche. I protagonisti dei suoi romanzi respirano, pare quasi di poterli toccare. Questa storia, in particolare, si snoda attorno ad un mistero che ipnotizza chi legge il romanzo fino alle ultime pagine in cui, come in un giallo, le tessere del puzzle magicamente si incastrano tra loro. Sul finale, un colpo di scena che non ci si aspetta, e che mozza il fiato. Al termine della lettura rimane un senso di nostalgia che galleggia nello stomaco, mescolato ad una forte commozione e al desiderio di non lasciare i personaggi conosciuti durante la lettura. Leggete questo romanzo. Anzi, leggete tutti i suoi libri. Ma che ve lo dico a fare: letto uno, verrà da sé che vogliate leggere ciascuno dei suoi romanzi, perché non ne avrete mai abbastanza.
genere: narrativa
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