LA PORTALETTERE – Francesca Giannone –
Recensione di Alice Bassoli
Anna, una donna venuta dal Nord, si trasferisce nel piccolo
paese di Lizzanello nel Salento nel giugno 1934. Nonostante sia considerata
"la forestiera" e non si conformi alle regole tradizionali, Anna si
fa strada nella comunità diventando la prima portalettere del paese. Attraverso
la sua determinazione e amore per suo marito Carlo, Anna cambia la vita di
molte persone nel corso di vent'anni, durante i quali consegna lettere e
cartoline ai soldati al fronte, agli emigranti e agli amanti segreti. La sua storia
è anche quella di una famiglia e di due fratelli destinati ad amare la stessa
donna. Un bell’Amarcord che attraversa più piani generazionali, e la cui trama
si srotola romanticamente passando dall’era fascista fino al dopoguerra
italiano. È un romanzo che per l’umanità di cui è intriso scorre fluido
nell’anima, e lì resta e resterà per molto, molto tempo, almeno per quanto mi
riguarda. È impossibile non rimanere conquistati dalla genuinità con cui
l’autrice, Francesca Giannone, ha dipinto questo quadro famigliare così
semplice e al contempo così luminoso e sfaccettato, ricchissimo di storia di
vita realmente vissuta, dal momento che si fa riferimento proprio alla sua
bisnonna. Leggendolo ci si affeziona a ciascuno dei personaggi, si ride e ci si
commuove spesso, perché a farla da padrone è proprio quel realismo poetico di
cui è madido il romanzo, che è poi la lente attraverso cui si vuole che venga
letto. Un libro da non lasciarsi scappare, da leggere assolutamente, un libro
completo, strutturato pieno di tanta santa verità e di speranza.
genere: narrativa
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