Anemone Ledger continua a sorprendermi. Avevo letto poco
tempo fa la sua raccolta di racconti (lei li preferisce definire stralci) dal
titolo Il sorpasso dell'irrealtà e mi aveva molto colpito. Soprattutto pensando
che quei racconti erano stati scritti quando Anemone era poco più che adolescente.
Ora ho letto il romanzo che pubblicò in proprio dopo quella raccolta. Entrambe
i libri sono stati recentemente riproposti dalla casa editrice Homo scrivens.
Io li ho letti in questa nuova edizione. Della raccolta Il sorpasso
dell'irrealtà avevo già parlato. Ora ho finito di leggere L'insana
improvvisazione di Elia Vettorel ed anche di questo romanzo dirò qual è la mia
opinione. Innanzitutto va detto che rispetto a quello pubblicato 6 anni fa ha
subito diverse revisioni, aggiustamenti e ritocchi fino a giungere alla attuale
versione targata appunto Homo scrivens. Ma va comunque anche ribadito che
l'impianto generale del racconto la storia ed i suoi protagonisti sono i
medesimi della versione originale, parliamo di una storia scritta quando
l'autrice aveva 16/17 anni. I motivi che hanno generato la vicenda di Elia
Vettorel li spiega bene lei al termine del libro ma rimane comunque
sorprendente quello che è il risultato finale. Un racconto senz'altro molto
originale. All'inizio del romanzo Elia Vettorel è un bambino che sta crescendo
in un orfanotrofio gestito da suore. Si sente particolarmente brutto e
probabilmente lo è, subisce scherzi e prese in giro dagli altri bambini. Anche
le suore lo disprezzano, lo puniscono spesso e spesso lo maltrattato. Cresce in
questo clima ostile e matura diverse turbe. Un bel giorno la madre naturale va
a riprenderselo e....il resto va scoperto leggendolo. Solo leggendolo si può
apprezzare appieno la capacità di descrivere ed emozionare dell'autrice. Questo
romanzo horror a me è piaciuto moltissimo. Un romanzo che non annoia mai.
Horror ma non splatter, che racconta una vicenda paradossale ma non impossibile
un racconto che scorre veloce e che coinvolge. Elia consuma una vita senza mai
essere veramente presente a sé stesso, neppure in tenera età, ha manie e smanie
distruttive, per se e per gli altri, però per la sua vicenda si prova prima
pena che orrore. Un romanzo che va letto per conoscere una scrittrice horror
che promette di farci divertire a lungo. Che sa scrivere, che sa sorprendere e
che sa dosare anche momenti di amara ironia. Complimenti.
valutazione: buono
genere: horror
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