LA NINNANANNA DEGLI ALBERI A. Bassoli
Ho appena terminato di leggere il romanzo giallo La ninna
nanna degli alberi, scritto da Alice Bassoli. Non nascondo che aspettavo con
impazienza e curiosità questo libro. Della stessa autrice avevo letto i due
precedenti romanzi gialli (Elefanti a colazione e Il bosco obliquo) anche se
una catalogazione precisa di queste due storie non è facile da fare, e
limitarsi a definirli gialli non è del tutto corretto. Li avevo apprezzati
tantissimo, soprattutto il primo, per cui su questa nuova opera avevo grandi
aspettative. Anticipo subito che non sono andate per nulla deluse, anzi,
secondo me questo romanzo rappresenta un ulteriore miglioramento rispetto alla
sua scrittura, alla sua capacità di raccontare e creare suspense. Ma andando
con ordine è giusto fare un breve accenno alla trama. Il racconto è
sostanzialmente la ricerca della verità di una donna (Isabella) rispetto alle
circostanze che portarono alla sparizione, vent'anni prima, della sorella
gemella (Valeria). Una notte non tornò a casa a dormire e da allora di lei non
si seppe più nulla. Scomparve durante le vacanze estive trascorse in campagna a
casa della zia (Adele). Nessuno seppe darsi una spiegazione. Fu cercata a lungo
ma senza nessun risultato. Poi il caso venne archiviato. L'occasione per
tornare a pensare a quel tristissimo evento viene dato a Isabella, suo
malgrado, quando è costretta a tornare a cadelbove, a casa della zia, per
sbrigare le pratiche testamentarie in seguito al suo decesso. Lo vuole fare al
più presto, per sbarazzarsi definitivamente di quella casa e porre un punto
definitivo a quel passato tanto doloroso.
Al paese ritrova i vecchi amici, con i quali trascorrevano le estati lei
e la sorella che, se anche premurosi nei suoi confronti, le fanno tornare alla
mente quei giorni da incubo. Grazie ad alcune circostanze avrà modo di tornare
a riflettere e ad investigare su quella inspiegabile sparizione per arrivare,
finalmente, alla verità su cosa accadde quella tremenda estate, rendendo così giustizia
alla figura di Valeria. La capacità principale della penna della Bassoli è
quella di creare tensione ed aspettative. Ti tiene incollato alle pagine per
sapere, per conoscere ciò che deve succedere. Tratteggia in più personaggi che
ti entrano dentro, per i quali si prova immediatamente simpatia per alcuni ed
inquietudine per altri. Isabella è una donna affranta a cui quei giorni hanno
lasciato pesanti strascichi che lei, disperata, affoga nell'alcol. I suoi amici
all'apparenza solidali e limpidi nascondo anch'essi segreti e bugie. L'unica a
starle accanto con affetto sincero è la figlia adolescente Emma, la quale avrà
un ruolo importante nella vicenda. I personaggi non finiscono qui, sono tante
le figure malevole che gravitano intorno alla protagonista. Persone violente e
senza scrupoli ma vanno scoperti attraverso la lettura. Raccontarli toglierebbe
interesse alla lettura stessa che invece è assolutamente raccomandata. Un
finale che non rimette insieme tutti i cocci di una storia dolorosa e
drammatica. Ma un finale coerente e logico col resto del racconto. Cinico e
realistico quanto basta per farmelo apprezzare convintamente. In definitiva un
romanzo corposo ma che non annoia mai, pieno di sorprese e di avvenimenti che
fanno spesso tenere il fiato sospeso e alta la tensione. Complimenti
all'autrice con l'auspicio che prosegua su questa strada, continuando a
migliorarsi ulteriormente.
valutazione: più che buono
genere: giallo
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