mercoledì 5 maggio 2021

LA FORESTA DELLE FARFALLE MONARCA

 



LA FORESTA DELLE FARFALLE MONARCA R. Gassi

La foresta delle farfalle monarca è l'ultimo romanzo dato alle stampe da Roberto Gassi, e pubblicato dalla Les Flâneurs edizioni, nello scorso aprile. Il libro rappresenta il prequel del romanzo L'uomo con la testa di scarabeo. Trait d'union tra uno e l'altro sono Erol Ciorba, monsieur Blanche e lo scarabeo, che spinge la palla di sterco. In questo racconto Erol Ciorba è impiegato in una grande azienda che gli permette di viaggiare molto, e di girare per l'Europa in lungo e in largo. Si ritrova spesso insieme al suo collega Lucien, l’unico con cui ha legato, e col quale condivide gran parte delle ore libere dal lavoro. Soprattutto quelle serali, nelle quali sono soliti girare per locali per conoscere ragazze, giovani e disponibili, e trascorrere un po’ di tempo in loro compagnia. Lucien è sposato ed ha due figli, Erol aveva una ragazza, Leila, che lo ha lasciato, ma è difficile liberarsi della sua immagine. La rivede sempre nei volti delle occasionali avventure che ne alleggeriscono la solitudine. Erol non è solo un impiegato modello ma anche un aspirante scrittore. Una storia la sta scrivendo, e la possiamo leggere nei capitoli che si alternano a quelli che raccontano la sua vita di girovago. Il racconto che sta nascendo dalla sua penna vede protagoniste due famiglie nel Messico di fine '800, i Moral e i Renos. Una storia antica d'onore e di sottomissione, tra una famiglia ricca capeggiata da Don Juan e l'altra appartenente al popolo contadino con a capo Pedro. Una storia di pistole d'argento e bandoleri senz'anima, di sceriffi e matrimoni mancati. E le farfalle monarca? Ci sono anche loro e rendono la vicenda magica ed eterea.

Mi rendo conto, ogni volta che mi accingo a farlo, che per me non è mai facile scrivere una recensione di un romanzo di Roberto Gassi. Il medesimo ostacolo lo avevo avuto, volendo far conoscere le mie impressioni, dopo aver letto L'uomo con la testa di scarabeo. I problemi nascono dalla difficoltà di trasmettere le piacevoli sensazioni che ho provato leggendo il libro, grazie soprattutto alle peculiarità della sua scrittura. 

Le sue opere non sono inquadrabili in un genere preciso, sfuggono ad ogni classificazione, e nulla di ciò che scrive è banale, o è lì per caso. Ogni frase ha un significato preciso o è metafora di qualcos’altro. E’ come inoltrarsi in un mondo parallelo, con descrizioni e dialoghi originali che rendono la narrazione unica e personalissima. Personaggi che non si dimenticano, come era stato per il lanciatore di fazzolettini di carta del precedente libro. In questo romanzo mi sono rimaste impresse nella memoria, più di altri, Leila, Severina, Alina, personaggi femminili caratterizzati in maniera mirabile. Una sola annotazione mi sento di fare: il romanzo è consigliato solo a lettori “consapevoli”. Voglio semplicemente dire che dai lettori da un libro o due all'anno, quelli che leggono libri solo sotto l'ombrellone o perché scritti dall’influencer del momento, non verrebbe apprezzato come merita. Forse meglio per loro passare ad altro. Magari sbaglio (soprattutto l’autore non sarà d’accordo con me) ma sono convinto del mio pensiero. Gli avvenimenti descritti in questo romanzo sono precedenti a quelli de L’uomo con la testa di scarabeo, di conseguenza può essere benissimo letto prima di quest’ultimo, e poi ultimare la duologia. Complimentissimi a Gassi per l'ennesimo ottimo lavoro.

valutazione: più che buono

genere: narrativa

Nessun commento:

Posta un commento