LA FORESTA DELLE FARFALLE MONARCA R. Gassi
La foresta delle farfalle monarca è l'ultimo romanzo dato
alle stampe da Roberto Gassi, e pubblicato dalla Les Flâneurs edizioni, nello
scorso aprile. Il libro rappresenta il prequel del romanzo L'uomo con la testa
di scarabeo. Trait d'union tra uno e l'altro sono Erol Ciorba, monsieur Blanche
e lo scarabeo, che spinge la palla di sterco. In questo racconto Erol Ciorba è
impiegato in una grande azienda che gli permette di viaggiare molto, e di
girare per l'Europa in lungo e in largo. Si ritrova spesso insieme al suo
collega Lucien, l’unico con cui ha legato, e col quale condivide gran parte
delle ore libere dal lavoro. Soprattutto quelle serali, nelle quali sono soliti
girare per locali per conoscere ragazze, giovani e disponibili, e trascorrere
un po’ di tempo in loro compagnia. Lucien è sposato ed ha due figli, Erol aveva
una ragazza, Leila, che lo ha lasciato, ma è difficile liberarsi della sua
immagine. La rivede sempre nei volti delle occasionali avventure che ne alleggeriscono
la solitudine. Erol non è solo un impiegato modello ma anche un aspirante
scrittore. Una storia la sta scrivendo, e la possiamo leggere nei capitoli che
si alternano a quelli che raccontano la sua vita di girovago. Il racconto che
sta nascendo dalla sua penna vede protagoniste due famiglie nel Messico di fine
'800, i Moral e i Renos. Una storia antica d'onore e di sottomissione, tra una
famiglia ricca capeggiata da Don Juan e l'altra appartenente al popolo
contadino con a capo Pedro. Una storia di pistole d'argento e bandoleri
senz'anima, di sceriffi e matrimoni mancati. E le farfalle monarca? Ci sono
anche loro e rendono la vicenda magica ed eterea.
Mi rendo conto, ogni volta che mi accingo a farlo, che per
me non è mai facile scrivere una recensione di un romanzo di Roberto Gassi. Il
medesimo ostacolo lo avevo avuto, volendo far conoscere le mie impressioni, dopo
aver letto L'uomo con la testa di scarabeo. I problemi nascono dalla difficoltà
di trasmettere le piacevoli sensazioni che ho provato leggendo il libro, grazie
soprattutto alle peculiarità della sua scrittura.
Le sue opere non sono inquadrabili in un genere preciso,
sfuggono ad ogni classificazione, e nulla di ciò che scrive è banale, o è lì
per caso. Ogni frase ha un significato preciso o è metafora di qualcos’altro. E’
come inoltrarsi in un mondo parallelo, con descrizioni e dialoghi originali che
rendono la narrazione unica e personalissima. Personaggi che non si dimenticano,
come era stato per il lanciatore di fazzolettini di carta del precedente libro.
In questo romanzo mi sono rimaste impresse nella memoria, più di altri, Leila,
Severina, Alina, personaggi femminili caratterizzati in maniera mirabile. Una
sola annotazione mi sento di fare: il romanzo è consigliato solo a lettori
“consapevoli”. Voglio semplicemente dire che dai lettori da un libro o due all'anno,
quelli che leggono libri solo sotto l'ombrellone o perché scritti dall’influencer
del momento, non verrebbe apprezzato come merita. Forse meglio per loro passare
ad altro. Magari sbaglio (soprattutto l’autore non sarà d’accordo con me) ma
sono convinto del mio pensiero. Gli avvenimenti descritti in questo romanzo
sono precedenti a quelli de L’uomo con la testa di scarabeo, di conseguenza può
essere benissimo letto prima di quest’ultimo, e poi ultimare la duologia.
Complimentissimi a Gassi per l'ennesimo ottimo lavoro.
genere: narrativa
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