LA MALEDIZIONE DELLA PECORA M. Parlati
La maledizione della pecora è il romanzo di esordio di
Maurizio Parlati attore teatrale, regista e sceneggiatore. Pubblicato dalla Les
flaneurs edizioni. Di questa casa editrice ho letto già diversi libri con
grande soddisfazione e questo ultimo romanzo non fa eccezione. La maledizione
della pecora vede come protagonista principale Antonio Elia talentuoso attore
di teatro con un esiguo portafoglio a causa del quale non viene corrisposto nel
suo amore dalla sua compagna di palcoscenico Silvia la quale, invece, sente un
grande trasporto per gli uomini con un solido patrimonio. Ma tutto cambia in un
breve volgere di tempo perché al termine di uno spettacolo Antonio viene
raggiunto da un avvenente avvocatessa di nome Paolina che gli comunica che
potrebbe diventare il possessore di un ingente quantitativo di soldi nonché di
molte proprietà accettando l’eredità che il suo prozio Mario, a lui sconosciuto,
ha lasciato per lui. Deve solo firmare col sangue un vello di pecora. Accettando
l’eredità la sua vita cambia radicalmente, diventa l’amministratore delegato
della Elia’s express e viene contemporaneamente attorniato da un nugolo di
personaggi improbabili quanto fastidiosi. Maggiordomi, affaristi, protettori,
bracci destro si materializzano in ogni dove tutti irrimediabilmente fuori di
testa non ultima Silvia che ora sacrificherebbe volentieri le sue grazie in
favore di quest’uomo diventato improvvisamente ricco. Grazie ad una seduta
spiritica riuscirà a mettersi in contatto con lo zio. Il quale sarà prodigo di
parole e consigli e gli farà capire quale sarà il suo nuovo, complicato, ruolo
nel mondo. Riuscirà cosi, d’ora in poi, anche usando il polso di ferro ed una
certa spietatezza a farsi rispettare ed a tenere a bada amici e nemici
conducendoci ad un finale di romanzo sorprendente e inaspettato. Parlati nel
suo esordio letterario ha voluto scrivere di un mondo, e dei personaggi che ci
girano intorno, che conosce bene perché li frequenta giornalmente essendo lui
stesso attore di teatro. Certo, i personaggi descritti vengono enfatizzati nei modi
e nelle manie arrivando al parossismo ma come sostengo sempre io la cosa
migliore per un autore è quella di scrivere, romanzi o racconti, parlando di
cose che lui stesso conosce bene e dai quali è in grado di estrapolarne gli
aspetti più profondi e sentiti nonché divertenti trasferendo nel lettore queste
emozioni. Solo cosi si risulta credibili e coinvolgenti. Anche per questo oltre
che per aver scritto un racconto divertente, spassoso che fa anche tanto
riflettere faccio i miei migliori complimenti all’autore che spero presto di
leggere in una sua nuova avventura.
valutazione: buono
genere: 6narrativa
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