INTERNET HA UCCISO IL ROCK G. Caracciolo
Non so precisamente cosa mi aspettassi da questo libro. Ho
seguito il consiglio di un amico autore, assolutamente affidabile in quanto a
consigli di letture. Non conoscevo il libro ma mi sono fidato. Ed ho fatto
benissimo. La casa editrice, Les flaneurs, è una garanzia e forse anche per
questo non ho avuto remore. Il libro inizia come un normale romanzo di
narrativa. Racconta la storia di Barbara, giovane futura mamma che ogni mattina
prende il treno per andare a lavorare. Siamo nel 1949. Conduce una vita
tranquilla, addirittura monotona, allietata solo dalle canzoni di Jimmie
Rodgers e dalla musica della radio che le fa sognare una vita migliore, più
piena. Assieme a suo marito decidono di lasciare l’America e di trasferirsi in
Europa. Lascia gli amici e un futuro sicuro per una nuova affascinante avventura,
con tante speranze ma anche tante incognite. Da qui in poi in libro prende
tutta un’altra piega è diventa non solo più un’opera di narrativa ma anche un
saggio. Una commistione di generi che danno vita ad un libro coinvolgente, appassionante
ed interessantissimo. Documentato e ben sviluppato parla della storia del rock,
della sua evoluzione e della sua progressiva scomparsa. Parte proprio dal 1949.
In quel decennio (anni 40) nasce il rock da una mescolanza di generi: il
country ed il blues. Un libro che attraverso 11 racconti di narrativa ci svela
lo sviluppo di un genere musicale che ha fatto la storia della musica, ma non
solo, perché, come ci ricorda l’autore, rock è stato anche un modo di pensare,
di affrontare la vita. Il genere rock , fin dalle sue origini, è stato anche utilizzato
per veicolare messaggi di protesta da parte del popolo, in disaccordo con le
decisioni di chi, in modo arrogante, deteneva il potere. I racconti sono
intervallati da stralci di risposte che famosi rocker hanno dato a domande
sulle cause che hanno indotto il genere rock ad estinguersi e a note storiche
dettagliate e accurate che l’autore fornisce in base all’epoca analizzata. C’è
il racconto iniziale ambientato nel 1949 col quale Caracciolo ci racconta la
genesi del rock. Ci sono quelli degli anni 60 che l’autore “utilizza” per
parlarci degli anni di gloria di Elvis Presley, della nascita della beat music
e dei Beatles. I racconti che parlano degli anni della protesta, del 69 e
dell’epocale concerto di Woodstock. Seguono poi quelli degli anni 70 con
l’arrivo dei Rolling Stone, i Led Zeppelin, i Pink Floyd e la nascita del punk,
i Clash i Sex Pistol. Ma anche la creazione dei primi videoclip. I racconti
ambientati negli anni 80, nei quali, in campo musicale, si avvertono i primi
cambiamenti. Si affievolisce il fuoco della protesta dei movimenti studenteschi
e dell’epoca hippy per far posto a cantanti che prestano più attenzione
all’immagine, ai vestiti firmati ed al benessere personale, che al contenuto
delle canzoni. Approdano cosi al successo band come i Duran Duran o gli A-ah ai
quali si contrappone la nascita dell’heavy metal, gli Iron Maiden e i Metallica.
Ma ormai il declino del rock è segnato. Non si bada più al testo che non è più
portatore, come in origine, di messaggi di protesta o di rivendicazione. Ora
fondamentale diventa il look sono gli anni di David Bowie, di Bon Jovi, dei
Queen. L’atto di protesta non interessa più, non deve essere la musica ad
occuparsene la quale viene “solo” più interpretata come semplice svago e
divulgatrice di mode. Con MTV la musica sbarca in televisione ed i video, non
più i concerti, diventano il posto dove i cantanti arrivano alla fama. Non
esiste più l’aura del mistero intorno ad un cantante del quale una volta se ne
conosceva a malapena l’immagine, ora ogni sua azione viene conosciuta ed
analizzata. A questo punto il rock è definitivamente scomparso. Nelle band che
diventano famose negli anni 90 e nel nuovo millennio non c’è più nulla che
ricordi le gloriose formazioni rock di 40 anni prima. I Nirvana i Sonic Youth
sono solo surrogati di quella corrente. La definitiva scomparsa del rock, ma
non solo, la dà internet. I Red hot
chili peppers o i Green day non riusciranno ad invertire una tendenza ormai
inarrestabile. La musica, il rock non si acquista più nei negozi di dischi ma si
ascolta sul web attraverso i programmi di condivisione (peer to peer), Napster,
Emule. Il primo decennio degli anni 2000 vede la nascita di youtube e di
facebook due elementi che portarono definitivamente alla scomparsa della musica
come l’avevo conosciuta anch’io. Nascono
i Talent show, che però di talenti ne fanno uscire pochissimi. Fino a qui c’è
la storia del rock: nascita, sviluppo, scomparsa. Le ultime pagine l’autore le
dedica alle sue considerazioni finali. In questo mirabile excursus su un genere
musicale che ha fatto la storia del mondo, non solo della musica, iniziano le
prime note dolenti non perché sia scritto male ma perché non mi trova in buona
parte d’accordo. Ma questo è un altro discorso. Rimane un’opera splendida
soprattutto per me che di anni ne ho già accumulati diversi e quelli raccontati
mirabilmente in questo libro li ho, in buona parte, vissuti. Invece Caracciolo
di anni non ne ha molti ma scrive come un veterano con un’analisi lucida e
sempre chiara e documentata degli avvenimenti. Complimenti.
valutazione: buono
genere: 6narrativa
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