IL GIORNO MANGIA LA NOTTE S. Bottani
Il giorno mangia la notte è il libro di esordio di Silvia Bottani. Il romanzo è edito dalla casa editrice SEM. Il libro ha per protagonisti Naima e Stefano. Naima è nata in Italia ma da genitori originari del Marocco. Proviene da una famiglia di estrazione molto umile. La mamma (Fadila) all’inizio del romanzo subisce uno scippo e, successivamente, un investimento da parte di un automobilista di passaggio. Viene ricoverata in gravi condizioni in ospedale. Il padre è morto qualche anno prima. Ha un fratello sposato di nome Said. Naima lavora come insegnante di sostegno e nel tempo libero frequenta una palestra dove segue un corso di kickboxing. Stefano è un giovane benestante con idee nazi-fasciste fa parte di un collettivo di destra ed ambisce ad entrare in politica. I suoi genitori sono separati, essenzialmente per colpa del padre (Giorgio) un tempo brillante agente pubblicitario oggi un irrecuperabile ludopatico, forte bevitore ed occasionale consumatore di droghe. Proprio per questo è stato lasciato dalla moglie (Marina) e da allora è entrato in un vortice di autodistruzione rendendo la sua vita un completo fallimento: senza lavoro, pieno di debiti e con la dipendenza del gioco. Persona inaffidabile e scostante è ultimamente in rotta anche con il figlio. Naima e Stefano vivono entrambi a Milano. Sono due mondi agli antipodi che si incontrano, (in verità il primo incontro è un litigio), nella palestra che entrambi frequentano. Anche se provenienti da realtà opposte sentono una forza che li attrae uno verso l’altro e, a dispetto di ogni logica, vengono in contatto e pur mantenendo per sé stessi il loro universo di amicizie e di abitudini. Continuano a stare insieme bisognosi entrambi di dare e ricevere amore. Un amore intenso senza freni. Intorno a loro il mondo procede veloce ma loro sembrano non accorgersene e comunque non ne sembrano più cosi interessati anche se hanno entrambi alcuni conti in sospeso che in qualche modo devono chiudere. Naima deve ripensare il suo rapporto con Davide e con Giulia. Stefano deve chiudere il suo rapporto clandestino con Elena, madre del suo migliore amico (bufalo) nonché socia nello studio di avvocati dove fa praticantato. E la sua passione politica ed il suo credo fascista? Come si può conciliare con l’amore per una ragazza mulatta di origine africana? Un libro intenso che affronta temi importanti attraverso personaggi che entrano nel cuore ed ai quali ci si affeziona. La vita di due ragazzi ormai adulti che devono confrontarsi con un sentimento che non conoscono che va aldilà dei pregiudizi e che devono imparare a gestire. Di fronte a loro un mondo che non conosce pace. Giorgio perennemente nei guai, Elena arrivista e gelosa. Matteo e Andrea che da Naima vorrebbero ben di più che una sincera amicizia. Scritto in maniera diretta, a volte brutale, a volte poetica. La scalata politica di Stefano avrà una battuta di arresto o proseguirà? Purtroppo, e questo a parer mio è il lato dolente del romanzo, a questa ed alle altre domande non c’è risposta perché il libro termina senza chiudere nessun discorso aperto. Probabilmente dovremo aspettare il prossimo romanzo di Silvia Bottani per avere le risposte o forse, ma spero tanto non sia cosi, il romanzo ha voluto semplicemente raccontare un pezzo di vita di alcune persone come ce ne sono tante. Lo ha fatto con sapiente poesia e delicatezza ma, ugualmente, questa mancanza di finale un po’ mi disorienta.
valutazione: buono
Genere: narrativa
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