IL BAMBINO CHE DISEGNAVA LE ANIME T. Pagano
Il bambino che disegnava le anime è primo romanzo giallo
scritto da Tommaso Pagano genovese, sostituto procuratore a Siracusa. Edito da
Solferino ed uscito all’inizio del 2020. Il romanzo ha come protagonista
principale Zeno Schirripa dimessosi due anni prima dalla polizia stufo di quell’ambiente
per diventare insegnante a tempo pieno. Vincenzo Serra è stato nominato
commissario al suo posto ed ora si trova alle prese con un caso piuttosto
complicato. L’omicidio di un dirigente di un termovalorizzatore molto discusso e
da diverso tempo sotto la lente di cittadini e questura perchè sospettato di
inquinamento atmosferico anche se in realtà nulla di irregolare è ancora stato
trovato. Ora quella misteriosa morte getta ancora più ombre su quel sito. Serra
spera di ricevere un aiuto da Schirripa anche se è ufficialmente fuori dai
giochi. Lui conosce bene il suo
predecessore, il suo fiuto e la sua capacita investigativa e cerca di
coinvolgerlo nelle indagini ma Schirripa è contrario tanto più che i suoi pensieri
sono al momento assorbiti dal capire come mai un suo allievo sono settimane che
non si presenta in aula e nessuno sembra preoccuparsene. Indagando fra le
amicizie e fra le attività del giovane, Schirripa, scopre che si è spesso
battuto nella denuncia della Natural Power partecipando attivamente a
manifestazioni cittadine contro l’inceneritore e che fa parte di un gruppo che
promuove azioni per la salvaguardia dell’ambiente. A questo punto si convince
che la sua sparizione potrebbe essere correlata all’omicidio del manager della
ditta quindi a suo modo entra a far parte del gruppo investigativo che indaga.
In questo romanzo di cose ne succedono parecchie è quello appena raccontato non
è che l’inizio del libro. Verremo a conoscenza di un gran numero di personaggi
alcuni molto singolari. Il finale del romanzo è pieno di sorprese e colpi di
scena ed anche all’interno della storia la suspense non manca. Un buon giallo
ben costruito ed anche divertente nelle gag che vedono protagonista Schirripa.
Io personalmente però l’ho trovato poco emozionante ad esclusione della parte
finale, molto coinvolgente. La considero una storia un po’ debole, un po’ priva
di pathos. Il mio rimane un giudizio molto personale ed in questo caso il rispetto
del mio assunto che dice che uno scrittore dovrebbe sempre scrivere di cose o
di ambienti che conosce bene per rendere il proprio romanzo più coinvolgente non
ha trovato conferma. Il titolo del libro a posteriori poi, dopo averlo letto,
lo trovo un po’ forviante.
valutazione: più che discreto
Genere: giallo
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