mercoledì 29 ottobre 2025

STORIE DI LUCE E OMBRA

 




Storie di luce e ombra – Maria Simona Cighir -

recensione a cura di Francesca Simoncelli

 

Storie di luce e ombra è un libro intenso e, allo stesso tempo, dolce e delicato, che raccoglie le testimonianze di alcuni anziani, ospiti di una casa di riposo.  

Maria Simona, autrice del libro, è un infermiera e, nel racconto, mette tanto del suo vissuto e, da quello che si legge, si percepisce che ne ha passate tante nella vita, ma anche che non si è mai arresa. 

Durante i suoi studi si imbatte nella "medicina narrativa", una cura alternativa fatta attraverso l'ascolto del paziente, oltre la medicina tradizionale fatta di farmaci. 

 Decide quindi di intraprendere questo percorso, incontrando alcuni anziani,  proponendogli di raccontare le loro vite, mettendo l'ascolto come terapia, per provare l'efficacia dei suoi studi.  

Il libro si suddivide in dieci racconti: dieci storie di persone che portano dentro di sé gioie, sofferenze, amarezze, rimpianti e che spesso non sono più neanche abituate a rapportarsi con gli altri, tanta è la loro solitudine. 

Non conoscevo la medicina narrativa e ne sono rimasta affascinata, anche se mi chiedo come, in una società nella quale la fretta e la velocità hanno sempre più importanza, in confronto ai valori umani, si possa trovare, nell'ambito medico, il tempo per ascoltare i propri pazienti, per capire che, a volte, c'è bisogno di un orecchio teso, di una parola di conforto o di un attimo di presenza, più che di un farmaco. 

 La tenerezza di queste storie mi ha commosso, in ognuna di loro ho trovato un'anima gentile che, quasi alla fine della propria esistenza, ha fatto un resoconto del proprio vissuto, ognuna a modo suo, perché "lo sguardo che si sceglie di avere sulle cose può essere determinante nella vita". 

Maria Simona, con questo libro, non soltanto ci fa conoscere nuovi studi clinici, ma ci connette con un mondo spesso dimenticato, ricordandoci " l'importanza dell'empatia e della generosità e che l'amore può provenire da angoli inaspettati". 

Il testo è ben scritto, scorrevole, chiaro, considerando poi che l'autrice non è di madrelingua italiana e si è cimentata in questa avventura di scrittura e revisione del suo manoscritto, facendo un grande lavoro linguistico. 

Con questo libro ho scoperto non solo un nuovo modo di approcciarsi alla malattia e al dolore, ma anche una bella persona che dedica il suo tempo agli altri. 

 “La solitudine è un'oasi ristoratrice quando la si cerca, ma quando è l'unico luogo dove possiamo andare diventa una prigione" 


genere: narrativa

anno di pubblicazione: 2024

 


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