Il libraio di Gaza - Rachid Benzine -
recensione a cura di Francesca Tornabene
Ogni volta è così, mi aggiro come un animale selvaggio che
fiuta la sua preda. Tra gli scaffali sfoglio libri, li annuso, li cattura.
Affamata di quel sapere, di storie, di rifugio, di nuove
avventure, di specchi che riflettano quella luce che alberga in ognuno di noi.
Gaza. La mia nuova destinazione.
Un senso di impotenza difronte alla guerra mi suggerisce di
lasciare il libro.
Ma quel titolo, la copertina, le prime pagine mi conquistano
tanto da finirlo in meno di cinque giorni.
È stato un pugno nello stomaco lungo 141 pagine. Un'emozione
strozzata infondo all'anima.
Ma nonostante ciò, avrei voluto fotografare ogni pagina di
questo straordinario viaggio e regalare al vento la mia speranza.
Una rivolta sorda contro l'assurdità del mondo.
Una resistenza costante che vuole esprimere un'unica parola.
La più rivoluzionaria: PACE!
Questo libro è pura poesia parla della forza delle parole,
dell'urgenza di raccontare storie, della necessità di non dimenticare.
I suoi versi hanno trovato rifugio tra i miei pensieri
ridisegnando i sogni, le fantasie e persino i silenzi e i gesti quotidiani.
Sono stata divorata dal dolore e dalla profondità di questo
romanzo politico.
Persa tra le macerie e la bellezza desolante di Gaza e nella
dimensione umana del conflitto israelo - palestinese.
Mi sono innamorata perdutamente di Nabil, della sua famiglia
arabo cristiana e di tutti i libri che hanno segnato la sua esistenza.
Lui, un prigioniero consenziente che ha perso tutto, ma non
la speranza.
C'è una frase che ancora risuona come un bombardamento
silenzioso.
"Non ho perdonato, ma so che esistono dei giusti. Che
la pace impossibile è il dolore condiviso dei giusti da entrambe le
parti".
È attraverso la lettura che il suo pensiero rimane libero e
resiste alla vendetta e alla collera.
Nei libri, la chiave che permette di far prevalere la
misericordia sull'ira!
Ma ciò non basta. Quel sapere, lui vuole diffonderlo.
Ed è per questo che Nabil regala libri, per contrastare la
disumanizzazione, la ferocia e l'assurdità della guerra.
Io ho riletto ogni frase sottolineata e fotografata quasi
fossero messaggi in codice inviati dall'universo.
Ho appuntato i libri, gli scrittori, i poeti citati da
Nabil.
Mentre torno a casa mi rendo conto che quel senso di
impotenza difronte alla guerra era solo un pensiero instillato da altri.
Perché in realtà anche una goccia nell'oceano può essere
tutto per chi ne beneficia.
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2025

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