martedì 10 giugno 2025

LA VILLA SULLA COLLINA

 




La villa sulla collinaElisabeth Hand -

recensione a cura di Elisa Caccavale


Con La villa sulla collina (casa editrice Astoria, 400 pagine), l’autrice Elisabeth Hand, ci conduce in un universo narrativo che si rifà esplicitamente — e con autorizzazione — al celebre L’incubo di Hill House di Shirley Jackson. Non si tratta di un semplice omaggio: l’autrice ha ottenuto il permesso di utilizzare temi, suggestioni e ambientazioni del capolavoro della Jackson, cimentandosi così in un’opera che si muove nell’ombra ingombrante di un grande classico del gotico moderno.

La trama ruota attorno a un piccolo gruppo di individui guidati da Holly, un’aspirante (e attualmente fallita) regista teatrale che decide di portare il cast dell’opera che ha scritto e sta mettendo in scena a svolgere le prove in una villa isolata e circondata da un’aura di mistero. Pensa che sia il luogo adatto per trovare ispirazione e coinvolgimento dal momento che la sua rappresentazione teatrale parla di una strega e così tutti i protagonisti si riuniscono nella villa che dà il titolo al romanzo. Queste prove, che sembrano più un esperimento psicologico, ben presto si trasformano in qualcosa di più oscuro e ambiguo. Come in Hill House, la casa stessa sembra essere un personaggio a sé: viva, inquietante, mutevole. Tutto si svolge quasi esclusivamente al suo interno, in uno scenario quasi teatrale che crea un senso di claustrofobia crescente.

L’autrice riesce con discreta abilità a evocare atmosfere rarefatte e inquietanti, restituendo quella sensazione di straniamento e instabilità emotiva tanto cara alla Jackson. Tuttavia, proprio come accade talvolta anche nei romanzi della stessa Jackson, il ritmo narrativo risulta piuttosto lento e monotono. Le scene tendono a ripetersi, le dinamiche tra i personaggi si avvitano su sé stesse e l’azione — se così si può chiamare — procede più per accumulo che per sviluppo.

I personaggi sono, indubbiamente, il punto forte del romanzo: ben caratterizzati nelle loro manie, nei loro egoismi, nelle loro sottili rivalità. Ognuno cerca, più o meno consapevolmente, di imporsi come protagonista in un contesto che invece li annulla e li sovrasta. Eppure, nonostante la cura nella costruzione psicologica, alcune delle decisioni che prendono risultano poco credibili, forzate più dalla necessità della trama che dalla coerenza interna dei loro comportamenti.

In conclusione, La villa sulla collina è un esercizio di stile interessante, che riesce a trasmettere efficacemente le atmosfere disturbanti del suo illustre modello, ma che fatica a mantenere alta la tensione narrativa. Un romanzo consigliato agli appassionati del gotico psicologico, consapevoli però di trovarsi di fronte a una lettura più d’atmosfera che d’azione, dove il terrore è sottile, ma anche la noia, talvolta, fin troppo tangibile.

 
genere: narrativa

anno di pubblicazione: 2024


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