lunedì 30 giugno 2025

LA MAGIA DI UN BUONGIORNO

 




La magia di un buongiorno - Massimo Gramellini -

recensione a cura di Patrizia Zara


Il caffè annacquato della letteratura consolatoria

L'ho trovato lì, sullo scaffale del nostro book cross condominiale, tra i manuali di mindfulness e i romanzi rosa di terza scelta. "La magia di un buongiorno" sembrava promettere ispirazione e profondità. Peccato che, una volta aperto, si riveli più simile a un calendario motivazionale che a un libro vero e proprio.

Gramellini compone la sua raccolta con una formula ormai rodata: piccole pillole di pensieri pseudofilosofici, impreziosite da un’ironia da salotto e quel tono paternalistico che ti fa sentire come se stessi ricevendo consigli da un parente che non hai mai chiesto. Ogni storia è così breve che, se sbatti gli occhi, potresti perderti tutto il senso—ammesso che ce ne sia uno.

Certo, la prosa è elegante, il lessico curato. Ma tutta questa bella forma fatica a mascherare il vuoto di sostanza. È come se l’autore dicesse molto... senza dire davvero niente. Le storie puntano a essere universali, ma scivolano spesso nella banalità rassicurante: tutto è sempre colpa della fretta, della modernità, o del cinismo altrui. Una diagnosi che ormai conosciamo bene—il problema è che Gramellini non offre mai una vera cura, solo pacche sulla spalla.

E qui sta il punto: il libro non disturba, non provoca, non fa pensare davvero. Ti accompagna come la voce della sveglia che ti dice "su, su, sarà una bella giornata"—ma non ti prepara certo a ciò che troverai fuori dalla porta.

Voto: 3/5 stelle (perché scrive bene, ma dice poco)


genere: narrativa

anno di pubblicazione: 2015


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