mercoledì 16 aprile 2025

LA RAGAZZA DEL FIUME

 




La ragazza del fiume - Nicola Rocca -

recensione a cura di Stefania Calà


Attratta dalla suggestiva copertina e dopo aver letto la trama e qualche recensione, in cerca di un buon thriller, mi sono immersa nella lettura di questo romanzo che è il settimo della serie con protagonista il commissario Walker, accompagnato dal fido ispettore Scola. Nonostante faccia parte di una serie, il romanzo è autoconclusivo e l'indagine ha un inizio e una fine.
La storia è quella del ritrovamento del cadavere di una giovane ragazza, Eleonora, che emerge dalle acque del fiume Adda.
Più gli investigatori si addentrano nella vita di Eleonora, acquisendo informazioni sulle sue abitudini e sulle sue frequentazioni, e più le carte si mescolano. Quella che inizialmente sembrava la classica bella e brava ragazza si rivela, invece, una persona con mille segreti.
E la mia mente mi ha riportato indietro nel tempo, più precisamente a Laura Palmer e ai segreti di Twin Peaks.
La penna di Nicola Rocca è senza alcun dubbio piacevole, la narrazione scorrevole, utilizza molto i dialoghi e raramente si dilunga in descrizioni/digressioni. Questo, però, potrebbe essere anche un limite. L'equilibrio tra dialoghi e descrizioni non è molto bilanciato, propendendo soprattutto per i primi.
Mi è piaciuto l'utilizzo dei flashback, l'andirivieni tra presente e passato, nonché il cambio di prospettiva della narrazione, dando la possibilità al lettore di guardare la vicenda attraverso gli occhi degli altri soggetti coinvolti nell'indagine.
Ma non è un thriller, decisamente no. È di certo un giallo poliziesco in cui le indagini vengono condotte con il classico metodo dell'acquisizione di informazioni.
Per quanto riguarda la scrittura, ho riscontrato qualche refuso (pochi) e un uso eccessivo di virgole, soprattutto nelle frasi brevi e, anche, tra soggetto e predicato. Inizialmente pensavo fossero sviste, poi ho compreso che l'autore le utilizza quasi fossero un vezzo, un tratto distintivo: è il suo modo di scrivere (che, sinceramente, a me non piace). Un'altra cosa che non ho gradito è il fatto che lo stesso concetto venga ripetuto più volte, per esempio in uno stesso dialogo il commissario fa una domanda, l'altra persona risponde e il commissario ripete il concetto, quasi a volerlo imprimere nella memoria del lettore. Non ce n'è bisogno, il lettore attento ci farà comunque attenzione, e non sempre "repetita iuvant" (a volte disturba).
Il romanzo, comunque, si lascia leggere, è ben congegnato, e i capitoli brevi mantengono alta l'attenzione. Il finale sorprende, ragion per cui per me merita la sufficienza.
Voto 6/10

CIT. "In superficie, ogni cosa appare perfetta. Tutti si mostrano come vorrebbero che gli altri li vedessero."
CIT. "La vita dell'investigatore è un po' come quella dei giocatori di poker: a volte, per avere la meglio sull'avversario, devi fargli credere di avere delle carte che in realtà non hai."


genere: giallo

anno di pubblicazione: 2025

 


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