L’ultima diva -
recensione a cura di Connie Bandini
Francesca
Bertini, diva del cinema muto dei primi
del Novecento viene mostrata, dalla penna accurata di Flaminia Marinaro –
giornalista e conduttrice radiofonica – fin dalla sua fanciullezza, quando è
una bambina timida e timorosa, si chiama Elena e raggiunge la madre a Napoli
dopo aver trascorso gli anni della fanciullezza a Firenze, insieme alla nonna.
Niente
lascia supporre, nelle prime pagine della storia, che quel passerotto bagnato
che arriva nel capoluogo partenopeo in una serata di pioggia battente abbia in
sé la forza e la determinazione che, solo qualche anno dopo, verranno scovate
dal grande Eduardo Scarpetta, abilissimo nel fiutare il talento oltre
l’apparenza.
Elena
quindi scompare e al suo posto arriva Francesca
Bertini, l’attrice brillante e ambiziosa destinata a furoreggiare prima
a teatro e poi sugli schermi cinematografici
del mondo intero.
La
Bertini incanta registi, colleghi attori, uomini di cultura, rappresentanti
dell’alta società e intellettuali, che fanno a gara ad averla al fianco e a
esibirla nelle occasioni che contano.
La
timidezza è solo un ricordo, Francesca vuole lasciare il segno, desidera essere
additata come un’icona. E riuscirà nel suo intento, aiutata certo dal talento,
ma anche grazie a una ostinazione e a una
voglia di emergere che non possono che essere vincenti.
Una
carriera luminosa e una vita privata complessa e intricata sono gli elementi
che, più di ogni altro aspetto, Marinaro evidenzia in una biografia romanzata
appassionante, avvincente e molto, molto ben costruita, capace di mostrare,
accanto alle doti e alla grinta di una donna straordinaria, le luci e le ombre
di un periodo storico affascinante e ricco di contraddizioni.
Una
lettura da non perdere, consigliata certamente agli appassionati di cinema ma
anche a chi desideri trascorrere qualche ora in compagnia di una penna arguta e
delicata insieme.
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2022
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