Il calamaro gigante – Fabio Genovesi -
recensione a cura di Francesca Tornabene
"Del mare non sappiamo nulla. Nulla di nulla, eppure il
mare è quasi tutto".
In questo viaggio alla scoperta dell'esistenza del calamaro
gigante ho conosciuto diversi personaggi storici e non.
Ho ascoltato aneddoti, leggende, storie strabilianti.
Ho imparato molto sul mare, sul calamaro gigante, sui
dinosauri, sull'ambra grigia, su babbo natale, sulla caverna di Lascaux, sulla
natura e sull'inquinamento globale.
Ho apprezzato il suo stile (tra il fiabesco e il
documentario), i pensieri profondi, la fantasia, la semplicità, la dolcezza,
l'ironia ma soprattutto la magia delle cose impossibili di questo libro.
Questo viaggio mi ha regalato nuovi punti di vista da cui
osservare e raccontare il mondo.
Il libro è un inno all'esplorazione del io, del mondo e
dell'oltre.
In questa prospettiva, la curiosità (inesauribile) dei
bambini e dei sognatori diventa la risorsa più importante.
La voglia di scoprire segreti (e meraviglie) ci conduce
oltre il mondo e le conoscenze scientifiche.
Ha ragione Genovesi, il calamaro gigante non è l'ultimo
tassello, ma una porta che si spalanca su un mondo sconosciuto alla nostra
ragione.
Ecco perché è necessario tenere gli occhi spalancati sul
mondo, "aprire le porte", provarci, imbarcarci e vivere le nostre
avventure in cerca di meraviglie e cose impossibili.
Così tornando a casa penso ad una delle immagini più
suggestive di questo viaggio, mi siedo fuori in compagnia del piccolo Fabio e
di sua nonna.
La luce si spegne, i nostri occhi rimangono aperti, e lì
davanti a noi si rivela la magia: il cielo stellato più bello di sempre, i
rumori della notte, i racconti di nonna e la poesia del silenzio.
È un momento unico. La meraviglia è lì davanti ai nostri
occhi e noi siamo parte di essa.
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2021
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