Sono molte le cose umane - Benedetta Cibrario -
recensione a cura di Ornella Donna
Benedetta Cibrario
torna in libreria con una nuova antologia di racconti, intitolata Sono molte le cose umane, pubblicata da Mondadori editore.
Una
antologia di grande raffinatezza di stile e di narrato.
I
racconti sono popolati di personaggi che lasciano il segno nel lettore, per
profondità e caratteristiche intrinseche. Come ad esempio nella novella lunga,
intitolata “Lo scurnuso”, già pubblicata in precedenza con un altro editore,
qui rinnovata e ricostruita. In quest’ultima un giovane ragazzino viene preso a
bottega da un giovane anziano che costruisce statuine del presepe napoletano,
ma diventa più bravo del suo stesso maestro. Al punto tale che le stesse
statuine, molti anni dopo, avranno un valore immenso e saranno determinanti per
la salvezza di una famiglia ebrea nella Napoli del 1943. Fino a giungere
all’epoca attuale dove le stesse costituiranno una scoperta determinante per
una giovane.
Per
non parlare dell’elegante signor Mattli che porta a spasso quotidianamente il
suo cagnolino Flock, che agli occhi curiosi di una bambina assume i contorni di
una figura assai misteriosa, dal passato buio e curioso. Sarà proprio così?
Per
giungere alla figura della direttrice di sala di un noto albergo inglese, Helen
Bailey, che si scambia lettere e ricette con il famoso chef stellato Tomas
Wozniak, con cui nasce una bellissima e curiosa storia d’amore. Per finire poi
con un maestro precario chiamato ad insegnare in un piccolo e lontano paese di
montagna, dove i figli rappresentano una forza lavoro determinante, e la
cultura basilare è vista con sospetto e nessuna importanza. Ma lui, con i suoi
modi e la sua presenza, provocherà una vera e propria rivoluzione. Quale?
Un
romanzo intrigante, dove determinante è “Quel rumore del mondo”, già esplorato
nei precedenti romanzi dell’autrice,
“Un mondo nuovo in cui vivere. Fatto di
cose di cui non sapeva niente, ma che avrebbe scoperto.”
Una
visione totalitaria e ricca di fascino, per cui:
“il mondo lo si poteva prendere come un
intreccio indistinguibile di meraviglie ed orrori.”
Un
mondo libero, tutto da scoprire. L’antologia di racconti diventa così la
parodia di un microcosmo nuovo, simbolico, in divenire che si fa altro,
catturando l’attenzione e la sensibilità di ogni lettore che si appresta a
leggere il testo. Una bella lettura, molto consigliata per chi ama i racconti e
la narrativa in brevis.
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2024
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