giovedì 3 ottobre 2024

L'AGONIA DELLA FALENA

 




L'agonia della falena - Roberto Negro -

recensione a cura di Ornella Donna


Roberto Negro è un criminologo che ha prestato servizio per trent’anni nella Polizia di Stato con la qualifica di Sostituto Commissario. Nella sua carriera ha avuto incarichi nella Polizia giudiziaria anche presso le sedi diplomatiche italiane di Istanbul Karachi Colombo. Ha pubblicato diversi libri, tra cui: il tesoro di Perinaldo, Omicidio ai Balzi Rossi, Bagiue le streghe di Triora, I fuochi fatui, Sinfonia per un delitto, Anime alla deriva, il mistero del cadavere senza nome; e Il male dentro. Ora torna in libreria con un libro intitolato L’agonia della falena, edito dai fratelli Frilli. Un romanzo di genere, ricco di incognite e di mistero. Ambientato in una parte sostanziale a Ventimiglia, descritta minuziosamente e con profonda conoscenza:

       “Ventimiglia è una città confusa. Tutta questa gente che si sposta a piedi in modo compulsivo, senza parlare del traffico veicolare. Sembra di essere immersi in un grande formicaio”

Il romanzo vede protagonista d’indagine il commissario Scichilone, un commissario schivo, che ama passeggiare per la città soprattutto di notte quando le ombre si allungano, distorcendo la realtà. Lui è perennemente in lotta con il questore, che lo rimprovera continuamente per i suoi modo e i suoi metodi. Un po’ fantozziano, a volte, il commissario sa intuire e cogliere l’aspetto più insoluto dell’investigazione.  Ha una “specie” di fidanzata, Laura, con cui sta, dopo molto tempo, andando a trascorrere un weekend a Firenze, quando riceve una telefonata che gli annuncia l’uccisione brutale di una prostituta. Ovviamente, abbandona tutto, per tornare in commissariato, suscitando le ire della fidanzata che lo abbandona davanti alla prima stazione, costringendolo a chiamare aiuto ai suoi fidi collaboratori, che ironizzano per molto tempo sull’accaduto. Chi è la prostituta uccisa? E’ un delitto compiuto all’interno del mondo della malavita, oppure c’è dell’altro? Dopo poco tempo, altri omicidi brutali conducono il commissario a pensare che debba trattarsi di un serial killer. Chi è costui? Riuscirà il commissario a risolvere omicidi così avvolti nel mistero? L’investigazione ruota intorno alla figura del commissario:

     “un uomo solo a capo di un manipolo di poliziotti nell’ultimo commissariato della Penisola. Abitava in un appartamento che era poco più grande di un monolocale, nessun affetto consolidato e anche l’ultimo sembrava destinato ad aggiungersi a tutti quelli che erano stati. Non aveva un amico, mangiava spesso cibi precotti e quando decideva per un ristorante, sceglieva sempre lo stesso, ordinando i medesimi piatti. “ 

Un commissario che ricorda, per certi aspetti, il caro e vecchio Maigret, soprattutto nel modo di condurre le indagini, particolarmente riflessivo e intuitivo. Una bella trama ben congegnata, personaggi ed ambienti descritti con minuzia di particolari attraverso un linguaggio fluido e scorrevole, completano una lettura di genere per amanti molto attraente e coinvolgente. Nel segno unico di un assassino che si comporta come una falena:

     “Una falena che vagava nella stanza. Domenico fece la sua mossa, facendo scivolare velocemente l’arto verso la falena, intrappolandola. La sentì sbattere disperatamente le ali e sorrise. La scarica di adrenalina gli percorse tutto il corpo: aveva il controllo totale su un altro essere vivente.”

Diabolico, ricco di colpi di scena, avvincente.


genere: giallo

anno di pubblicazione: 2024


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