martedì 22 ottobre 2024

IN UN MARE SENZA BLU

 




In un mare senza blu – Francesco Paolo Oreste -

recensione a cura di Lilli Luini


Mi sono imbattuta in questo libro seguendo una presentazione online. Fin dalle prime battute mi è scattato un interesse che mi ha spinto a comprare subito il libro. Non mi sono sbagliata: non è facile trovare voci nuove così potenti, così personali. La vicenda è dura e dolorosa. Siamo nella Napoli ai margini, nei bassi umidi e senza luce. Si chiama Vico Stella la strada dove incontriamo per la prima volta Michele, Ciro e Mario, bambini che vivono ai margini dei margini. Michele ha un padre violento, Mario una madre prigioniera in casa, Ciro subisce le molestie dei bulli. Ma poi si trovano, e in tre diventano uno. Insieme si sentono invincibili, fino a che la tragedia piomba sulle loro vite in modo crudele e inaspettato.

Vico Stella diventa allora Vico Nero e lì crescono senza riuscire a sottrarsi al loro destino.

Michele è troppo arrabbiato per riuscire a dire di no ai criminali che reclutano, Ciro è troppo fragile, troppo diverso per non finire in pasto al peggio della razza umana. Ma qualcosa sopravvive: la loro amicizia, come un faro nella notte, una notte dove incontrano il crimine, la pedofilia, la prostituzione, fino all’omicidio.

L’autore ci racconta tutto questo con una scrittura scarna, essenziale, priva di qualsiasi fronzolo eppure poetica, una scrittura che personalmente ho trovato splendida.

Ci sono immagini che restano impresse, come Michele che, nel carcere minorile di Nisida, trova la pace guardando il mare dalla finestra della cella. O Ciro che, mentre sua madre parrucchiera pettina le clienti, finge di avere ospiti immaginari a cui offrire il caffè. E il primo giorno di scuola di Mario, biondo e bellissimo, che riconosce la povertà sua e degli altri bambini dai vestiti che indossano.

Un quadro quanto mai contemporaneo, una realtà che ci viene messa sotto agli occhi così com’è, senza sentenze né moralismi inutili. Leggi e pensi a tutti coloro che quotidianamente lavorano per dare una possibilità a questi ragazzi, lottando contro la miseria che è terreno fertile per la criminalità organizzata.

Ho scoperto che tra loro c’è anche l’autore e questo rende il romanzo ancora più importante, perché la consapevolezza che questo romanzo nasce da storie, parole, esperienze vissute in prima persona ci impedisce di girare la faccia dall’altra parte, consolandoci con l’idea che sia solo, appunto, un romanzo.


genere: giallo

anno di pubblicazione: 2024

 


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