I giorni felici - Teresa Ciabatti -
Recensione a cura di Alice Bassoli
📺 1977: Il sogno di una
bambina prodigio Nel 1977, Sabrina Mannucci ha sei anni ed è una bambina
prodigio, o almeno così la vede il padre Riccardo, funzionario Rai. Quest'uomo,
ambizioso e sognatore, nutre grandi speranze per la sua bambina, convinto che il
suo "genio" rappresenti una via d'uscita dalla vita ordinaria e
soffocante della piccola borghesia romana in cui vivono. La famiglia Mannucci è
una caricatura teneramente esilarante della tipica famiglia italiana di quegli
anni: una madre che si dedica ai figli con eccessiva protezione, un padre che
cerca di proiettare le proprie aspettative sui bambini, e Sabrina, che diventa
il fulcro di sogni e delusioni.
🏥 2007: Al capezzale del
padre Nel 2007, la famiglia si riunisce al capezzale di Riccardo, ora
gravemente malato di cancro. Sabrina e i suoi fratelli sono ormai adulti, e
questo incontro forzato diventa un'occasione per fare i conti con il passato,
le aspettative non soddisfatte e i rancori mai sopiti. La narrazione si snoda
attraverso ricordi, confronti e riflessioni, esplorando come la visione
idealizzata della famiglia e dei sogni di successo possa scontrarsi con la
realtà.
📼 Un ritratto dell’Italia
attraverso il piccolo schermo: Teresa Ciabatti ci offre uno spaccato intimo e
sarcastico dell'evoluzione di questa famiglia, affiancando il racconto
personale dei Mannucci alla storia d'Italia attraverso la televisione, simbolo
del cambiamento sociale e culturale.
La scrittura della Ciabatti è incisiva, capace di alternare momenti di leggerezza a riflessioni più cupe sulla vita e sulle relazioni. La famiglia Mannucci, protagonista della storia, è perfettamente costruita nelle sue contraddizioni e nelle sue tensioni, con personaggi che risultano veri e vicini a noi.
Il finale sorprende (alla faccia!), rompendo le aspettative
e lasciando una sensazione di meraviglia mista a disorientamento totale.
Da leggere assolutamente!
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2008
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