Luna rosso sangue - Antonio Lanzetta -
recensione a cura di Edoardo Todaro
Ormai, ed è bene dirlo, anche Antonio Lanzetta entra a pieno
titolo nel lungo elenco di autori italiani che vale la pena leggere. Autore di
alcuni buoni libri, lo abbiamo con “Il tempo dell’odio” e lo ritroviamo con “
Luna rosso sangue “. Cilento prima, Cilento ora, un mondo dove la gente giudica
tenendo in considerazione i comportamenti. In questo caso ci troviamo con due
fratelli, Pietro e Toni, che, loro malgrado, divengono investigatori; con il
sangue come molla per la violenza, la molla che fa scattare nei due fratelli
l’essere “investigatori “ è la scomparsa di Luisa, escursionista ed insegnante
di italiano per gli immigrati al centro d’accoglienza. Un libro, questo, in cui
Lanzetta non fa sconti a niente, in cui il contesto sociale è al centro, anzi
il centro: nessuno nasce delinquente, è la vita a cambiare le persone; avere a
che fare con lo sfruttamento della forza lavoro immigrata nei campi e/o nei
cantieri, e dove le cooperative servono esclusivamente come copertura per
loschi affari. Un piccolo paese dove tutti si conoscono, dove le case, ora
abbandonate, sono abitate da chi cerca un futuro migliore, da chi è arrivato da
lontano ed è disposto a farsi sfruttare per un tozzo di pane, vittime del
sistema, reclutati dalla miseria, dei soldati a vita; avere a che fare con i
nuovi padroni dell’illegalità che prestano soldi a tassi altissimi. In tutto
questo si inserisce la speculazione edilizia “ecosostenibile“ finanziata dai
fondi pubblici. Un romanzo che ha l’abilità di unire quanto scritto sopra a
superstizioni, segreti ancestrali, culti neopagani, alla simbologia tradizionale, a storie
popolari con i cerchi da chiudere, i
cerchi di pietre, perché i cerchi si chiudono sempre. Con questo romanzo, sotto
tanti aspetti misterioso, Lanzetta ha l’obbligo di scrivere, in un futuro
prossimo, una nuova pagina del Cilento.
genere: thriller
anno di pubblicazione: 2024
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