La bambola dagli occhi di cristallo - Barbara Baraldi -
recensione a cura di Dario Brunetti
Dopo la pubblicazione
con Castelvecchi editore nel 2011, preceduta dall’uscita nel 2008 per il Giallo
Mondadori, torna La bambola dagli occhi di cristallo della scrittrice
emiliana Barbara Baraldi in una nuova edizione con la Giunti.
Percorrere i portici
di Bologna è pericoloso, soprattutto di notte quando nel silenzio, ci sono
occhi che ti scrutano e c’è un’ombra nascosta che aspetta il momento giusto per
agire.
Nel 2000 la città
emiliana è stata colpita da molti reati di violenza sulle donne, ad oggi il
tempo non sembra essersi mai fermato perché eventi del genere tornano a
manifestarsi.
Sembra un incubo che
non ha mai fine e il confine tra realtà e fantasia è delineato da una linea fin
troppo sottile, un po' come quando vediamo Nightmare con Freddy Kruger
(interpretato da Robert Englund) un mostro che colpisce nel sonno quando tutto
sembra apparentemente tranquillo.
In realtà i brutti
sogni appartengono alle povere vittime che sono state colpite da dei mostri che
se non sembrano accostarsi a quei film dell’orrore, poco ci manca.
Bologna torna a fare
paura risultando la seconda città d’Italia per violenze sessuali, ci sono
troppi lupi mannari in circolazione, anche per l’angelo vendicatore dagli occhi
di cristallo, personaggio magistralmente raccontato dalla penna di una delle più
prestigiose firme del thriller italiano, la scrittrice Barbara Baraldi.
La killer vestita di
nero e con i tacchi a spillo colpisce tutti quegli uomini che hanno commesso
reati di violenza sulle donne.
A indagare sui casi
di omicidio è chiamato l’ispettore Marconi che non ci metterà poi molto a
focalizzare l’attenzione sugli stessi delitti che sembrano opera di una figura
femminile.
In questo nuovo
volume troviamo una carrellata di oscuri personaggi: Viola che prevede e al
tempo stesso sogna i delitti che si stanno per compiere, l’affascinante Eva che
coltiva il sogno di diventare una pubblicitaria, se non fosse tormentata dal
viscido Nunzio, nonché suo capo e infine Giulia, una ragazza ricca e alquanto
viziata che attraverso mille sotterfugi riesce ad averla sempre vinta sugli
altri.
La scrittrice
emiliana rielabora un thriller strutturalmente ben congegnato dal ritmo serrato
che rende scorrevole un testo che regala la giusta dose di brivido e suspense.
La serial killer si
prende gioco delle sue vittime illudendole del loro ultimo piacere, una volta
uccise trova la sua purificazione, per sentirsi dannatamente beata nel suo
empireo.
La bambola dagli
occhi di cristallo ha rappresentato l’esordio di
Barbara Baraldi che nel corso del tempo ha saputo descrivere con minuziosità e
dettaglio le paure più ancestrali che appartengono al nostro vivere quotidiano,
ma per sfidarle bisogna imparare a esorcizzarle, attraverso la scrittura forse
possiamo riuscire a placare le nostre anime inquiete, quegli urli di dolore
soffocati dal silenzio e dalle parole taciute che trovano sfogo nella
narrazione di un romanzo o in un diario segreto dove ci sono pezzi importanti
della nostra vita.
I lupi mannari non
sono solo raccontati nelle fiabe, si aggirano in una Bologna oscura e segreta
tra i vicoli di notte in un assordante silenzio e fanno davvero paura e
sembrano voler continuare a rubare la scena ancora per molto, ma c’è un occhio
di cristallo azzurro che li osserva, versa lacrime di sangue e vuole restituire
quell’intima sofferenza interminabile lasciando delle cicatrici indelebili
nell'anima.
genere: thriller
anno di pubblicazione: 2024
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