mercoledì 28 agosto 2024

IL COCCODRILLO

 





Il coccodrillo – Fedor Dostoevsky -

recensione a cura di Francesca Tornabene

 

"Sappi dunque che io ormai mi sazio solo di grandi idee, che rischiarano la notte che mi circonda"

 Il coccodrillo è una "monelleria", una novella incompleta, una favola fantastica tragi-comica, una sottile satira politica e una critica sociale.

Una storia breve piena di sfaccettature e retroscena.

Non ridevo così da tempo.

Un uomo sul punto di partire per le ferie viene inghiottito vivo e per intero, da un grosso coccodrillo del Passage sotto gli occhi increduli dei presenti.

Un evento tragico che all'improvviso assume contorni teatrali inaspettati perché in realtà il "poveretto" non è affatto morto, anzi sta bene all'interno dell'animale.

Cavalcando l'onda del suo narcisismo intravede un'occasione per diventare una celebrità. Maestro dell'oziosa umanità.

Persino la moglie e il suo fedele amico non sono più gli stessi.

Un attimo prima tutti si disperano, cercano soluzioni, poi...

Beh, tutto cambia per effetto del principio economico!

Cambiano le proprie priorità dinnanzi alle prospettive che il potere e l'arricchimento regalano.

Così ogni ragionamento sfugge alla logica per rifugiarsi in un pensiero inimmaginabile.

 "A quelle condizioni chiunque potrebbe infilarsi lì dentro per prendersi dei soldi a ufo".

 Alla fine di questo viaggio esilarante, in balia di risate incontenibili, penso al genio di questo Scrittore, ai vari personaggi, ai significati nascosti di questa storia surreale e alla critica letteraria dell'epoca.

A conti fatti, un pensiero sfiora la mia mente: l'analisi di quella lontana e fantastica società così asservita al dio denaro non è poi così lontana dalla nostra.


genere: narrativa

anno di pubblicazione: 1865

 


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