venerdì 10 maggio 2024

IL SIGNORE DELLE MOSCHE

 




Il signore delle mosche -William Golding -

recensione a cura di Francesca Tornabene

 

Il signore delle mosche è un'esperienza conoscitiva ed emotiva andata oltre le mie aspettative. 

Il titolo ha il sapore di un antico anatema.

Il libro è una doccia fredda di emozioni contrastanti che mi hanno fatto divorare giorno, dopo giorno ogni pagina, ogni parola, di questo libro.

Il tema principale del libro è la crudeltà che alberga nell'animo umano. 

La storia fornisce un'interessante interpretazione pessimistica della lotta dell'ordine contro il caos, del bene contro il male. 

Tutto inizia con il naufragio di alcuni ragazzi, tra i 6 e i 12 anni, in un'isola deserta paradisiaca che ben presto si trasformerà in uno scenario distopico per l'assenza di regole e di adulti.

Paura, eccitazione, istinto di sopravvivenza generano uno stato di allerta profondo, in attesa che si compia l'oscuro presagio che sembra avvolgere l'isola.

"L'uomo produce il male come le api producono il miele".

Ogni personaggio ha un ruolo fondamentale.

Ogni oggetto un significato profondo.

Ogni scelta presa dal singolo influenzerà le sorti di ognuno dei sopravvissuti.

La trama crea una tensione unica, un ritmo incalzante ed irresistibile.

La seduzione del male esercitata sui ragazzini, il conflitto tra la resistenza e la resa, mi hanno letteralmente rapita.

Un libro crudo e inquietante, ma anche formativo, pieno di messaggi, simboli, immagini evocative che fanno riflettere sulla fragilità della natura umana.


genere: narrativa

anno di pubblicazione: 1958


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