Il giorno del furetto – Marco Ghergo -
recensione a cura di Francesca Simoncelli
Il romanzo "Il giorno del furetto" è la storia di
Matteo, detto Teo, un contabile che odia il suo lavoro, un uomo che ha paura di
qualsiasi malattia, reale o presunta, e che, nel tentativo di accontentare
tutti, l'unico che non accontenta mai è se stesso.
Una mattina, l'incontro casuale con un furetto, porterà Teo
nella più grande avventura e disavventura della sua vita.
In viaggio con i fratelli Leroy, la bella Rita, di cui si
innamora all'istante, e il folle Renato, che ruba "perché non si fa",
incontrerà personaggi strampalati, malviventi e una banda di fratelli con la
vocazione per ripulire il mondo dal male.
Affrontando tutte queste vicissitudini, si accorgerà che sta
lasciando andare le sue più grandi paure per fare spazio alla vita.
Come non affezionarsi a Teo? Come non identificarsi in
lui?
Insicuro, pauroso, fobico, sempre alle prese con ansie e
panico, comprenderà però alla fine di essere più coraggioso di quanto non si
sarebbe mai aspettato.
Ho apprezzato il ruolo del dottor Carlo Gustavo Jovine, che
si rifà spudoratamente e volontariamente al celebre Carl Gustav Jung, che
dispensa a Teo frasi ad effetto e consigli psicologicamente ponderati per
aiutarlo a sconfiggere le sue fobie… ma alla fine sarà un furetto ed una
strampalata compagnia a fare superare a Teo i suoi problemi.
Marco Ghergo, conosciuto casualmente alla fiera del libro di
Roma, è stato la piacevole rivelazione di uno scrittore ironico, ma allo stesso
tempo profondo, perché in questo romanzo, a tratti surreale, Teo rispecchia un
po' le paure e le insicurezze di ognuno di noi.
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2023
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