mercoledì 17 gennaio 2024

JANE EYRE

 





Jane Eyre - Charlotte Bronte 

recensione a cura di Francesca Simoncelli


Jane Eyre è un romanzo nato dalla penna di Charlotte Bronte nel 1847 e ambientato dell'Inghilterra di quel tempo. 

Questo libro narra la storia della vita di Jane Eyre. 

Dopo la morte dei suoi genitori, viene presa con sé dallo zio, ma in quella casa subisce maltrattamenti da parte della zia e dei cugini, perché diversa da loro; lei ha una spiccata integrità morale e una notevole voglia di indipendenza, che le fa trovare la forza di ribellarsi. 

Alla morte dello zio, stanca di lei, la zia la manda ad una scuola di carità; lì sarà trattata con ancor più acredine e punita solo perché il suo carattere schietto la fa opporre al regime scolastico e alle vessazioni degli insegnanti. 

 Divenuta adulta, lascia la scuola per diventare istitutrice. 

È nella casa in cui va a lavorare che incontra l'amore: Edward Rochester, tutore di Adele, la bambina alla quale dovrà fare da educatrice. 

Lui è un uomo misterioso, dal carattere complesso e spesso tenebroso, tormentato da un difficile passato e da un presente enigmatico. 

La loro storia sarà ostica ed intricata, un po’ per la personalità di lui, un po’ per l’integrità morale di lei, a tal punto che, alla fine, Jane deciderà di andarsene da quella casa, dal suo lavoro e dal suo amore. 

La disperazione di dover lasciare tutto la farà ammalare; verrà accolta in casa da una famiglia che l'aiuterà a rimettersi in forze e a trovare lavoro come insegnante. 

Riassumere tutta la storia sarebbe oltremodo complesso e toglierebbe la curiosità di leggere uno dei grandi capolavori della letteratura inglese, quindi non aggiungo altri particolari. 

Mi soffermo invece su due peculiarità che mi hanno maggiormente trasmesso emozioni. 

La prima caratteristica è l'integrità morale di Jane, che, fin da bambina, ha preferito la verità a discapito di una vita meno sofferente. 

Da adulta diventa poi una donna che pondera tutte le sue scelte, discernendo il bene dal male. 

 Il secondo aspetto è la sua voglia di indipendenza che, se si osserva dal periodo storico in cui il romanzo è stato scritto, non è così scontata per una donna, come invece lo è ai nostri tempi. 

Lei capisce fin da subito che solo arrivando ad una propria autonomia potrà essere libera dai soprusi. 

Jane Eyre rimane fedele a sé stessa e ai suoi principi morali fino alla fine. 

Donna di un’altra epoca, ha in sé il coraggio e la determinazione che la rendono moderna e innovativa. 

Il suo riscatto sociale, dopo un’esistenza di maltrattamenti, senza mai perdere la sua nobiltà d’animo, la rende un’eroina degna di questo appellativo. 

genere: narrativa

anno di pubblicazione: 1847

 


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