La scelta del silenzio - M. Donati A. M. Castoldi
recensione a cura di Elisa Caccavale
📖In questa vicenda Onorina, un po’ in
affanno per i malanni dell’età, la badante-secondina Olga che la controlla a
vista, il senso di impotenza e, talvolta, di inutilità che la vecchiaia può
portare con sé, si trova nuovamente a poter dimostrare la sua perspicacia e il
suo intuito; in questa occasione al centro dell’indagine del commissariato di
Maranese, il paese di fantasia in cui sono ambientate le vicende, c’è una
sparizione, quella di Manuela Gervasi, una giovane donna con una vita,
apparentemente, serena e senza ombre. I sospetti ben presto cadono sul marito,
Sandro Prati, uomo scostante e con numerosi segreti, e la Sciura Marpol
si troverà ad indagare nuovamente dietro le quinte per far luce su questa
strana vicenda.
🔍Il libro rientra nel genere giallo,
ma lo fa con caratteristiche proprie ed originali; non si può certo definire un
giallo d’azione, ma neanche strettamente di enigma; c’è, è vero, una caso da
risolvere, indizi da dipanare, ma al centro della storia ci sono le persone,
con i loro vissuti, le loro debolezze, i loro segreti e i loro silenzi; silenzi
che tutti portiamo con noi, ricordi di una vita passata o di errori da
dimenticare che vogliamo celare, forse per primi a noi stessi. Allo stesso
tempo trova posto la speranza, la resilienza, la forza di andare avanti o
ricominciare anche quando sembra che la vita abbia preso la sua strada
indipendentemente dalla nostra volontà.
🕵️♂️I personaggi sono uno degli aspetti
più gradevoli di questo romanzo: costruiti con grande realismo permettono di
empatizzare con loro e risultano sempre credibili; Onorina, un mix ben riuscito
tra Miss Marple e Jessica Fletcher, riesce a rivitalizzare un topos
narrativo (e televisivo) non più fresco, quello del detective – non detective
che risolve i casi facendo fare una ben misera figura alle forze dell’ordine.
In La scelta del silenzio il contributo di Onorina è sì fondamentale per
la risoluzione del caso, ma senza gli eccessi in cui spesso si cade in queste
situazioni e le forze dell’ordine, con i vari ispettori, ne escono
dignitosamente raffigurati nella loro professionalità: Onorina supporta,
riflette, guida, sollecita ragionamenti, ma non fa “tutto da sola”, come molto
spesso capita invece in romanzi o film in cui chi indaga non è un detective di
professione. Plauso speciale per la simpatia della badante Olga e dei suoi svarioni
linguistici, credibili e molto spassosi, così come per tutta la truppa degli
arzilli vecchietti, ben descritti con le loro piccole manie ed idiosincrasie.
✒️Per concludere: complimenti per
l’affiatamento tra le due autrici; scrivere un romanzo a quattro mani non è mai
lavoro semplice e in questo libro l’ingranaggio è stato oliato alla perfezione.
Le due voci non si distinguono, si compenetrano e amalgamo come in una ricetta
ben riuscita, dal sapore autentico e genuino che ci lascia una storia piacevole
e scorrevole.
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