La città dei ladri - David Benioff
Si può riassumere il libro con quanto dice il
protagonista nelle prime pagine: "la prima settimana dell'anno, la
settimana in cui si innamorò di mia nonna, conobbe il suo migliore amico e
uccise due tedeschi".
Una settimana incredibile,
spaventosa, intensa, rivoluzionaria, un breve lasso di tempo che cambia le vite
dei protagonisti.
Benioff
scrive un libro allo stesso tempo di formazione e di avventura, con un ritmo
serrato debitore al suo background di sceneggiatore cinematografico, con decine di trovate brillanti e la capacità di raccontare in maniera
asciutta, lineare e curata e con un sapiente equilibrio di drammaticità, umorismo e
leggerezza. Le scene di
crudeltà o particolarmente truculente sono
presentate con sorprendente delicatezza. Oltre agli avvenimenti incastrati con i
tempi giusti e a una ricostruzione ambientale che trasporta a Piter (il
nomignolo affibbiato dagli abitanti) e dintorni nell’inverno del 1941, il punto
di forza del romanzo sta nella accurata caratterizzazione dei due protagonisti,
con l’insicuro e ancora bambinesco Lev trascinato dalla sfrontatezza di Kolja,
sciupafemmine e coraggioso. Attorno a loro a rappresentare le difficoltà del
momento storico si muove una folla di figure, tra profittatori e imboscati,
cannibali e prostitute, un
bimbo che ha come unico scopo quello di tenere al caldo un gallo, una donna
cecchino nascosta dietro le sembianze di un ragazzino, civili vittime e militari
impreparati. Su tutti incombe l’incubo della fame e della ferocia nazista in un
mondo di cui non si sa dire quale sia la minaccia peggiore.
Non esistono eroi, vinti
o vincitori: tutti insieme nel fango, a contorcersi per trovare una via di
fuga, un modo per salvarsi a discapito degli altri.
I
due personaggi principali, ai quali si finisce per affezionarsi, rimangono
indelebili nella mente del lettore. Si fa il tifo per la loro avventura quasi
impossibile (trovare dodici uova in una città dove non esistono più nemmeno le
galline), mentre il tempo scandisce il conto alla rovescia dei cinque giorni
che i nostri protagonisti hanno a disposizione per aver salva la vita.
Kolja diventa il mentore di Lev: lo istruisce, lo guida, ne affina i sensi e l'intelletto. Kolja è un personaggio meraviglioso: scanzonato, ironico e irresistibile, leggero fino al punto di non rinunciare al sorriso nemmeno quando è in pericolo la sua stessa vita. Resta solo il suo sorriso a gettare una luce di vita e di umanità: una lezione che Lev imparerà e ricorderà.
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2011
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