giovedì 12 ottobre 2023

LA CITTA' DEI LADRI

 




La città dei ladri - David Benioff

 Recensione a cura di Miriam Donati

 

 Un libro coinvolgente, intenso che conquista e avvince fino all’ultima pagina. Ci si cala nella storia dell’assedio della città di Leningrado, nelle campagne attorno e nel freddo inverno russo. Una città ferita, sconvolta, ridotta alla fame ma amatissima dai propri abitanti.

Si può riassumere il libro con quanto dice il protagonista nelle prime pagine: "la prima settimana dell'anno, la settimana in cui si innamorò di mia nonna, conobbe il suo migliore amico e uccise due tedeschi". 

Una settimana incredibile, spaventosa, intensa, rivoluzionaria, un breve lasso di tempo che cambia le vite dei protagonisti.

Benioff scrive un libro allo stesso tempo di formazione e di avventura, con un ritmo serrato debitore al suo background di sceneggiatore cinematografico, con decine di trovate brillanti e la capacità di raccontare in maniera asciutta, lineare e curata e con un sapiente equilibrio di drammaticità, umorismo e leggerezza. Le scene di crudeltà o particolarmente truculente sono presentate con sorprendente delicatezza. Oltre agli avvenimenti incastrati con i tempi giusti e a una ricostruzione ambientale che trasporta a Piter (il nomignolo affibbiato dagli abitanti) e dintorni nell’inverno del 1941, il punto di forza del romanzo sta nella accurata caratterizzazione dei due protagonisti, con l’insicuro e ancora bambinesco Lev trascinato dalla sfrontatezza di Kolja, sciupafemmine e coraggioso. Attorno a loro a rappresentare le difficoltà del momento storico si muove una folla di figure, tra profittatori e imboscati, cannibali e prostitute, un bimbo che ha come unico scopo quello di tenere al caldo un gallo, una donna cecchino nascosta dietro le sembianze di un ragazzino, civili vittime e militari impreparati. Su tutti incombe l’incubo della fame e della ferocia nazista in un mondo di cui non si sa dire quale sia la minaccia peggiore.

Non esistono eroi, vinti o vincitori: tutti insieme nel fango, a contorcersi per trovare una via di fuga, un modo per salvarsi a discapito degli altri.

I due personaggi principali, ai quali si finisce per affezionarsi, rimangono indelebili nella mente del lettore. Si fa il tifo per la loro avventura quasi impossibile (trovare dodici uova in una città dove non esistono più nemmeno le galline), mentre il tempo scandisce il conto alla rovescia dei cinque giorni che i nostri protagonisti hanno a disposizione per aver salva la vita.

Kolja diventa il mentore di Lev: lo istruisce, lo guida, ne affina i sensi e l'intelletto. Kolja è un personaggio meraviglioso: scanzonato, ironico e irresistibile, leggero fino al punto di non rinunciare al sorriso nemmeno quando è in pericolo la sua stessa vita. Resta solo il suo sorriso a gettare una luce di vita e di umanità: una lezione che Lev imparerà e ricorderà.

genere: narrativa

anno di pubblicazione: 2011

 


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