LA PORTALETTERE - Francesca Giannone -
Vi confesso un segreto. Per me è diventato difficilissimo
scrivere una recensione. Per scrivere una recensione come si conviene si devono
seguire alcune regole. Io l’ho fatto per lunghissimo tempo e a volte ancora lo
faccio. Ho recensito (sfruttando le mie capacità e scrivendone da un punto di
vista di mero lettore non certo da critico di professione) libri di tutti i
generi, ed anche libri che non mi hanno soddisfatto appieno tessendone comunque
le lodi e ponendo in risalto, eventualmente, le criticità che avevo rilevato.
Ora per me fare questo è diventato più complicato, non so bene spiegarne il
motivo. Non riesco più a completare tutti i passaggi che una buona recensione
richiede. Ho fretta di arrivare al dunque, per esprimere quello che il romanzo
mi ha trasmesso compiendo dei grossolani errori a livello tecnico. Ma
soprattutto, ed è questo il vero problema, non riesco più a parlare approfonditamente
di un romanzo se questo non mi ha colpito o non mi ha in qualche modo
emozionato. Riesco a farlo solo più con i libri che per qualche motivo non
dimenticherò facilmente o forse mai. Per il romanzo La portalettere di
Francesca Giannone è capitato proprio questo. Mi ha colpito e mi ha emozionato
a tal punto che ho l’urgenza, la necessità, di esprimere tutto ciò che mi ha
smosso dentro e scrivere una recensione completa mi sembra una perdita di tempo
inutile. Fin dalle prime pagine infatti questo romanzo mi ha fatto percepire
qualcosa di insolito, un’emozione che non credo di aver mai provato. Non so dire
cosa con precisione mi abbia dato queste sensazioni per me uniche. Se la storia
di questa bisnonna per me straordinaria o se l’aver creato un eccellente romanzo
partendo da una serie di elementi rinvenuti per caso. Devo premettere che
questo romanzo l’ho ascoltato. Ma lo ritengo un dato superfluo che riporto solo
per completezza delle informazioni nonché per lodare l’interpretazione della
narratrice, Sonia Barbadoro. Anche se non l’ho letto personalmente la forza e
la potenza di questo libro mi è arrivata tutta. Anna è stata una ragazza
straordinaria in un tempo (primi anni 30 fino ai primi anni 60) in cui per le
donne non era affatto semplice affermarsi. Una parola che va intesa nel senso
più ampio del termine. Affermarsi come persona, come lavoratrice, come
individuo che ama, che pensa. Anna che non è mai andata contro i suoi principi,
anzi li ha difesi e li ha perseguiti per tutta la sua vita senza cedimenti. Una
donna determinata che ha saputo superare lutti inaccettabili e destabilizzanti
che ha saputo non cedere al tradimento anche se l’affetto ed il trasporto che
provava per Antonio era grande. Certo bisogna sempre fare la tara tra quella
che è stata la realtà e quella che è la parte romanzata ma io voglio pensarla
così, una donna incorruttibile in un tempo dove di incorruttibile c’era ben
poco. Ha fatto benissimo la Giannone ha ricordarne la storia ottemperando ad un
desiderio trasmesso da sua nonna alla madre dell’autrice. Lo ha fatto
costruendo un romanzo che non dà un attimo di tregua dove le emozioni si
accumulano e si mescolano leggendo di uno o dell’altro protagonista. Un romanzo
corale, di formazione, di affermazione. Che parla di emancipazione della donna
e di sentimenti, nobili e meno nobili. Una penna che ha reso il racconto sempre
coinvolgente e plausibile. Personaggi scolpiti indelebilmente nella memoria per
i quali si provano sentimenti che mutano continuamente con il progredire della
storia: Olga, Giovanna, Daniele, Carlo, Carmela sono solo alcuni dei tanti. Una
storia che potrebbe avere un seguito, chissà. Se cosi fosse la Giannone
dovrebbe costruire una vicenda di sola fiction, sarebbe un bel banco di prova
che attendo con grande curiosità e molte aspettative. Ma per il momento solo vivissimi
complimenti. Romanzo consigliatissimo.
titolo: La portalettere
autore: Francesca Giannone
data di uscita (audiobook): 8 marzo 2023
durata: 13 ore 54 minuti
narratore: Sonia Barbadoro (⭐⭐⭐⭐★)
valutazione globale:
genere: narrativa
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