QUANDO IL DELITTO E' ARTE T. Viganò
Quando il delitto è arte è il secondo romanzo scritto da
Tiziana Viganò con protagonista il capitano Adelio Rusconi, e la sua squadra,
ed edito dalla Golem. Il primo era stato Sinfonia nera in quattro tempi ed in
quella indagine Rusconi era ancora maresciallo. Sono passati 3 anni da allora e
molte cose sono cambiate. Sia nella sua vita privata che in quella
professionale. In questo romanzo lo vediamo impegnato per risolvere un caso
davvero complesso ed inquietante. Tutto ha inizio quando viene scoperto il
cadavere di Silvia Leonardi, una psicologa. Il cadavere è composto sul letto in
maniera molto particolare. Non ci sono segni di violenza evidenti sul corpo,
che è stato truccato e posizionato in modo che l'insieme ricordi una famosa
opera pittorica. In più c'è da dire che a quella visione il medico legale,
Greta Hofer, ha avuto un crollo emotivo ed è fuggita via, senza fare i rilievi
di routine. Cosa le ha causato questa reazione? Rusconi vuole capire cosa sia
successo al membro della sua squadra, e scopre che la morte della Leonardi
ricorda molto da vicino l'omicidio avvenuto tempo prima della allora
coinquilina della Hofer, Lara De Santis. Per quel caso era stato arrestato il suo
fidanzato. Per quel delitto, per il quale si è sempre proclamato innocente, l’uomo
ha appena finito di scontare 14 anni di prigione. I sospetti cadono ovviamente
di nuovo su di lui. Anche perché il modus operandi sembra proprio lo stesso. Ma
ha un alibi, se pur traballante. Ci sono quindi molti aspetti da chiarire e la
squadra del capitano è chiamata a fare un profondo lavoro di indagine. Intanto
gli omicidi continuano, e sono sempre più efferati. Qualcosa non quadra e si
deve ricominciare tutto da capo. Rusconi comincia a dubitare delle sue capacità
investigative ed attraversa un momento di forte crisi personale. Per
fortuna, ma anche per la grande abnegazione della squadra, le indagini
imboccano finalmente la strada giusta che li porterà fino al serial killer. La
Viganò confeziona un racconto giallo molto accattivante. Pieno di sorprese e di
frequenti cambi di prospettiva. Ritmo sostenuto, situazioni coinvolgenti e
verosimili. Nessuna evidente forzatura nella trama. Un thriller classico nella
accezione più positiva del termine. Un thriller che oltre alle consuete
indagini ed agli spietati omicidi del serial killer mette in campo un
interrogativo importante. Il colpevole di cruenti omicidi e poi veramente sempre
"colpevole"? Senz'altro togliere la vita a qualcuno è sempre comunque
un crimine orribile ed ingiustificabile, ma qualche volta chi lo commette lo fa
sentendosi praticamente obbligato a farlo, perché, nel suo distorto percorso
mentale, non aveva alternative. Chi è stato ucciso, ai suoi occhi, meritava di
morire. L'aver subito violenze e soprusi non giustifica la vendetta. Ma non è proprio
mai ammissibile? In nessun caso? Chi ha subito violenze fisiche e psicologiche
da parte di qualcuno può permettersi di vendicarsi su chi è stato responsabile
di quei crimini? Questi comportamenti certamente sbagliati meritano solo
biasimo o qualche volta anche pieta e compassione? Sono gli interrogativi che
attraverso questa vicenda l'autrice consegna al lettore che è così chiamato in
coscienza a dare un parere. In ultima analisi un romanzo ben costruito, non
banale che permette di trascorrere piacevoli ore leggendo una storia sempre
interessante.
Valutazione: buono
genere: 1giallo
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