I MOMENTI BUONI S. Perotti
L'eccezionalità di questo romanzo, I momenti buoni scritto
da Simone Perotti ed edito da Mondadori, la spiega l'autore stesso nelle note
al termine della sua opera. Sostenendo che un libro così non lo aveva mai
scritto. Un libro ancorato alla realtà, che descrive le vite di persone che
lottano e combattono tutti i giorni, che conducono esistenze fortemente
condizionate dall'ambiente che li circonda. Non lo aveva ancora realizzato,
anche se era forte la spinta emotiva che gli diceva di farlo. Esistenze che
camminano sul bordo del precipizio, tenendosi a fatica in equilibrio, come
quelle protagoniste del romanzo, ci sono in tutte le città del mondo, ma si
tengono al riparo da occhi indiscreti, e sulle quali comunque le nostre coscienze
non intendono proprio soffermarsi. Luoghi dove i “buoni” giocano costantemente
in difesa, cercando di sopravvivere in mezzo alle tante angherie dei “cattivi”.
Dove il riscatto e la libertà sono utopia quasi impossibili da ottenere, se non
a costo di immense rinunce. La storia che Perotti racconta ha per protagonista
principale un ragazzino, Il tranquillo, che conduce una vita all'apparenza
normale. Va a scuola, anche con buoni risultati, ha una famiglia e degli amici.
Quindi studio, uscite, chiacchiere ed una grande passione per il calcio. Ma se
zumiamo un po’ con l'obiettivo sul suo mondo si scoprono le crepe, le opacità,
la desolazione che lo circonda. La sua famiglia è una sciagura. Non ha
difficoltà economiche e casa sua, che lui chiama reggia, è molto grande. Il
vero problema è chi la occupa. Il re e la regina sono genitori anaffettivi che
di lui non si interessano minimamente, il principe e la principessa sono
fratelli maggiori con i quali non ha nessun tipo di rapporto, se non per gli insulti
e le botte che riceve quando casualmente li incrocia. La scuola poi è un luogo
dove si dovrebbe solo apprendere, invece spesso diventa il luogo dove si devono
sopportare i soprusi dei bulli. Dove spesso ci passano accanto le vite desolate
di altri ragazzi, compagni e compagne di classe, persi nel loro mondo, pieno di
angosce e di noia. Dove spesso i prof svolgono il loro lavoro con lo stesso
entusiasmo che hanno gli operai in catena di montaggio. Capita poi che Il Tranquillo
faccia amicizia con il Pratico, un ragazzino appartenente ad una famiglia in
pessimi rapporti, anzi proprio in guerra con la sua. Loro si ribellano alla
logica che li vorrebbe acerrimi rivali e diventano amici. Diventano supporto
uno per l'altro, costretti a vivere una realtà che non vogliono e sognano un
mondo diverso nel quale diventare adulti. Intorno a loro si muovono personaggi
che contribuiranno a farli crescere o che semplicemente saranno testimoni delle
loro battaglie. Il Vecchio, il Padre, il Ronin, la Prugna, Tenerasilvia, la Signora.
A poco a poco il Tranquillo scoprirà il
mondo conoscerà il dolore, l'attesa, la speranza, l'amore, il sesso. Un
romanzo che è una poesia dall'inizio alla fine, che con delicatezza, ma anche con
cinismo e spietatezza, descrive un mondo così tanto vicino al nostro, anche se
noi lo vorremmo distantissimo, che spesso con esso si confonde e si mescola.
Una storia che concede una speranza di riscatto per qualcuno e di rovinosa caduta
per altri. Così come sostiene a gran voce il racconto, il coraggio e la
determinazione possono cambiare un destino già segnato. Un libro, evidentemente,
scritto con mano sicura, da un autore esperto, con tanti romanzi e saggi alle
spalle. Uno scrittore marinaio che non smette di indagare, scoprire, scrivere e
sperimentare. Complimenti per questo romanzo, che ti assorbe e ti cattura
l'anima, popolato da personaggi indimenticabili, che ti trasporta in una realtà
che in alcuni frangenti affascina ma che non si vorrebbe mai vivere. Si
potrebbe dire ancora molto su questa opera. Spunti di riflessione se ne aprono
ad ogni pagina ma io preferisco fermarmi qui, invitandovi vivamente a leggere
questa storia.
valutazione: più che buono
genere: 6narrativa
Nessun commento:
Posta un commento